All’Asilo l’educazione dei nostri figli passa anche dal piatto: ed è notizia di questi giorni che sono sempre più le scuole in cui i genitori protestano contro la qualità e la quantità.
Infatti, per far quadrare i conti e mantenere la spesa tra i 3,5 e i 5 euro, i Comuni spesso si trovano in difficoltà nel fornire pasti adeguati ai bambini. E senza dubbio non si tratta comunque cifre basse, se pensiamo alle famiglie con due o tre bambini, che possono arrivare anche a pagare 300 euro al mese per le mense scolastiche dei figli.
È una riflessione davvero triste, alla quale se ne aggiunge un’altra legata al fattore spreco: infatti i bambini, che spesso non sono abituati a mangiare ad esempio pesce e verdure, lasciano finire questi cibi preparati nelle mense direttamente nella spazzatura, per poi rimpinzarsi a casa di patatine e biscotti.
Ma se il bambino mangia poco bisogna tenerlo a casa? Assolutamente no!
Sfamare per educare
È importante infatti che il bambino frequenti la mensa della Scuola dell’Infanzia, perché mangiare accanto ai compagni gli permette, per emulazione, di assaggiare anche tanti piatti che è davvero difficile fargli avvicinare.
È fondamentale quindi, come dicevamo, non solo sfamare ma anche educare: e quindi i menu devono essere realizzati su suggerimenti di un nutrizionista, in grado di bilanciare alla perfezione il pasto di bambini in crescita. Non bisogna quindi sottovalutare l’importanza di verdure, frutta e legumi, e i pasti devono essere consumati in un ambiente allegro ed in un clima positivo e propositivo.
Molto possono fare le insegnanti, che invece di sorvegliare come cerberi che il piatto sia pulito, possono stimolare i bambini facendo vedere esse stesse quanto è buono il cibo che è nei loro piatti.
Morale della favola, le mense scolastiche hanno un valore importante per i nostri bambini: ma devono essere all’altezza delle loro necessità!
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