La società multinazionale Almaviva, leader italiano nell’Information Technology, è in piena crisi (si parla di una perdita strutturale pari a 1 milione di euro al mese) e, per sopravvivere, dovrà effettuare significativi tagli al personale (si ipotizzano circa 3.000 licenziamenti!), creando non pochi disagi economici ed emotivi a numerosi nuclei familiari.
A determinare questo momento nero è stato soprattutto il fenomeno della delocalizzazione di numerose imprese italiane, le quali preferiscono trasferirsi all’estero, dove i costi salariali sono assai inferiori.
La triste storia di Caterina, mamma di Vincenzo
A offrire la propria drammatica testimonianza è Caterina Dragna, operatrice call center della sede Almaviva di Palermo da ben 12 anni.
La donna ha raccontato che il proprio figlio è affetto da una patologia rara e degenerativa (neurofibromatosi di tipo 1) e, in caso di licenziamento, non avrebbe ulteriori risorse economiche a cui attingere per sostenere le spese delle cure mediche.
Come continuare a curare un figlio con una malattia di questo tipo?
Il piccolo Vincenzo, 7 anni, per tenere sotto controllo la malattia, deve recarsi periodicamente a Genova per delle visite specialistiche, ma con un solo stipendio in famiglia (il marito di Caterina è un poliziotto) è praticamente impossibile andare avanti.
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Mi auguro possa esserci una possibilità per questa signora di rimanere, o trovare un’altra occupazione. Semmai se qualcuno legge questo post e può offrirle un occupazione. Sarebbe un bellissimo gesto. Un grande in bocca al lupo!