È stato il blog britannico Mumsnet, esperto in tematiche genitoriali e infantili, a rilasciare il commento di una giovane donna che si è detta pentita della scelta di diventare mamma.
Le parole di questa mamma hanno fatto il giro del web e così come molti si sono schierati dalla sua parte, appoggiando la sua verità spesso incompresa, altri le hanno ricordato la benedizione che le è capitata, la fortuna di aver avuto figlio a dispetto di chi non ce l’ha.
La tranquillità ormai perduta raccontata dal punto di vista di una madre
Nel suo post sul forum di Mumsnet, dove tanti genitori espongono i loro pensieri e problemi, la mamma decide di esprimersi senza tanti giri di parole, andando anche contro gli stereotipi che classificano le mamme come persone devote e unicamente concentrate sui piccoli.
Spesso le mamme vivono nei primi mesi emozioni ed esperienze molto intense, dalla mancanza di sonno, all’allattamento, sentendosi talvolta private del loro spazio privato e della loro identità. Le sue parole sono state piuttosto dure per il suo nuovo stile di vita, caratterizzato dall’essere costantemente in pensiero per il bambino e privo di un secondo libero da dedicare a se stessa.
L’amore per il suo bambino non è messo in dubbio, ma allo stesso tempo non è riuscita a nascondere il suo tormento interiore per l’accettazione di tutto ciò che ha perso con questo passo; dalla possibilità di vedere un semplice film su Netflix, allenarsi o fare una vacanza, tutte esperienze che ora rimpiange. Afferma anche di non apprezzare la vita da genitore, il costante senso di responsabilità e di attenzione nei confronti del neonato e quindi tutto ciò che ne consegue: zero vita privata.
Il tema della maternità totalizzante
Questa vicenda ha riaperto il dibattito nella società sulla maternità totalizzante: la mamma che si è sfogata racconta appunto di com’era la sua vita prima di avere un figlio. Prima usciva a cena, e faceva passeggiate nella natura, vedeva gli amici e qualche volta andava in vacanza. “Ora tutto questo è finito” dice infine.
Il fatto forse è che non dobbiamo proprio giudicare le parole di questa mamma, ma provare a capire che esperienza sta vivendo. Un’esperienza di genitorialità così totalizzante non è infatti auspicabile: i genitori possono essere molto assorbiti soprattutto nei primi mesi, ma poi è comprensibile voler tornare ad una vita, seppur cambiata, ma almeno normale. Infatti molti utenti l’hanno rassicurata dicendole che con i mesi che passano molte cose cambieranno in meglio.
Questo apre appunto al dibattito che vede chi fa riferimento alla genitorialità come ad un privilegio che va vissuto annullandosi e allontanandosi dal resto del mondo, e chi, seppur amando il proprio ruolo, non accetta di rinunciare alla sua identità e libertà individuale.
C’è chi viene trascinato da questa nuova e sconvolgente vita, e non riesce a sentirsi ancora pronto o pronta. Bisognerebbe quindi provare a dare supporto e non giudizi a questa mamma, che probabilmente ha vissuto l’esperienza come un trauma (che potrebbe portare anche a una depressione post-partum) e con una forte perdita di libertà.
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