Ieri a Milano, presso la sala Giunta di Palazzo Marino, il sindaco Giuseppe Sala ha provveduto alla registrazione e al riconoscimento di nove bambini, figli di quattro coppie di donne.
Le famiglie arcobaleno esistono e hanno gli stessi diritti delle altre
Dopo le aperture di Firenze e Torino verso i diritti delle coppie omosessuali, Milano decide di passare ai fatti.
Ieri pomeriggio alle ore 16 , presso la sala Giunta di Palazzo Marino quattro coppie composte da donne hanno ottenuto la registrazione agli atti e il riconoscimento ufficiale dei loro figli. Il sindaco al cospetto dei nove bambini presenti, delle loro madri e degli amici accorsi, ha dato lettura degli atti di nascita dei bimbi.
Successivamente ha proclamato il riconoscimento da parte delle mamme non biologiche e, in ultimo, ha trascritto il nome di queste accanto a quello delle madri naturali dei bambini. Un avvenimento importante che il Primo cittadino, Giuseppe Sala ha voluto celebrare con una vera e propria cerimonia, al termine della quale ha asserito che le famiglie arcobaleno esistono eccome e hanno gli stessi diritti delle altre.
Nove bambini dalle diverse età acquisiscono il diritto di avere due mamme
La suddetta affermazione del sindaco di Milano è una palese frecciatina alle discutibili affermazioni del Ministro Lorenzo Fontana che, nei giorni scorsi, ha dichiarato di considerare reali e legittime soltanto le famiglie eterosessuali.
Giuseppe Sala, al contrario, ritiene che Milano debba tutelare i diritti e la libertà di tutti e a riprova di questo ha chiesto allo Stato delucidazioni sul riconoscimento parentale per le coppie con due padri. Si potrebbero creare infatti delle controversie sull’effettiva madre biologica, ma questo non impedirà al sindaco di fare tutto il possibile per raggiungere anche questo traguardo.
Nel frattempo i bambini a Palazzo Marino hanno espresso la loro felicità per la famiglia ricongiunta. Tra di loro vi erano neonati di pochi giorni, come Teresa ed Eric e veri e propri adolescenti come Margherita, e i gemelli Giorgio e Antonio, rispettivamente di 16 e 12 anni di età. Margherita, in quanto giovane donna, ha dovuto dare il suo consenso alle madri per il riconoscimento biologico.
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