Dalla cucina all’armadio il passo può essere breve e molto stiloso. Immagina di poter indossare i colori e i sapori del tuo cibo preferito, insomma, come sarebbe sentirsi coccolate da stoffe al profumo di vaniglia e cioccolato?
A esaudire il sogno delle fashion victim più golose ci ha pensato Altriluoghi, un’azienda tutta italiana che produce t-shirt, ma anche borse e intimo uomo utilizzando cotone biologico stampato con inchiostri naturali a base di estratti di spezie, cioccolato, caffè, ortaggi e verdure.
Realizzati a mano con il procedimento della serigrafia, tutti i capi sono unici e hanno una loro storia che parla di rispetto per l’ambiente e benessere di chi li indossa, in un mix di ecosostenibilità e design con cui Altriluoghi si propone come il primo progetto di food lifestyle interamente made in Italy.
Basta con i marchi tutto fumo e niente arrosto, qui l’immagine si sposa con la qualità delle materie prime e il vero brand diventano gli inchiostri vegetali, prodotti in casa come conserve, senza solventi, metalli pesanti e ftalati.
Qualche esempio? Le t-shirt “speziate” con fumettose stampe allo zafferano, quelle più rock e vintage al cardamomo, oppure le tinte neutre delle maglie alla vaniglia. Non mancano poi t-shirt al peperoncino per chi vuole una carica di energia, al wasabi, le golosissime al cioccolato e al caffè e ancora la maglietta agli spinaci, dal verde vivo che si personalizza cambiando sfumatura nel tempo, e quella con inchiostro vegetale di carota e curry, che ha perfino il cartellino completamente organico, da piantare in vaso.
Non solo belle da indossare e morbidissime, queste originali t-shirt ecologiche una volta stirate emanano il profumo dell’inchiostro con cui sono stampate.
Dopo l’invenzione di Orange Fiber, la stoffa ricavata dagli agrumi e progettata da una start up siciliana, Altriluoghi mostra una nuova stuzzicante strada verso la moda green.
Caffè, cioccolato, spinaci o spezie? Cosa metterai nel tuo armadio?
Se vuoi regalare o regalarti le t-shirt bio di Altriluoghi, le trovi qui.
Il video della settimana