Il baratto di tempo tra mamme è un modo per creare una rete di solidarietà tra donne sconosciute, eppure nella stessa condizione. Madri in difficoltà si iscrivono a un portale e offrono la disponibilità di qualche ora al mese per accudire i figli di altre, in cambio potranno fare lo stesso e prendersi un po’ di tempo per se stesse o altro.
Il baratto del tempo per supportare altre mamme in difficoltà
Paola Cimaroli, madre di Flavio e Lorenzo Jacopo è fondatrice di Mamsharing. L’idea di una banca del tempo per le mamme è nata dalla necessità. La donna nel 2017 lascia Roma, la sua città e si trasferisce a Avezzano in provincia di L’Aquila. Nella nuova cittadina Paola è lontana da nonni, zii e amici, che l’hanno aiutata a gestire i suoi due figli e si sente sola. La donna perciò apre un blog e una pagina Facebook e lentamente prende forma la sua idea di creare una banca del tempo per supportare le madri nella loro sfida quotidiana di conciliare lavoro, figli e casa. Con Mamsharing ogni mamma dà una disponibilità massima di 16 ore al mese alle altre e può prendersi lo stesso tempo per affidare il proprio bambino ad un’altra. Tra le iscritte il compenso non è il denaro, ma qualche ora. L’unico limite è dato dalla vicinanza tra mamme, il piccolo infatti non deve essere trasportato in auto, ma a piedi dando vita a una rete di madri che vivono nello stesso quartiere.
La carenza di Welfare e i bisogni delle famiglie
L’idea di Mamsharing parte nel 2018 in alcuni quartieri di Roma e Milano per poi diffondersi anche a Bologna, attualmente il portale conta oltre 6.000 iscritti, anche se ha avuto una battuta d’arresto a causa della pandemia. Le città sono i luoghi in cui si registra il maggior numero di adesioni. Le madri nei grandi centri spesso si sentono più sole. La mancanza di asili nido, le grandi distanze che separano le famiglie creano una grande difficoltà per le donne con figli piccoli. Le famiglie soffrono in un Paese in cui il divario di genere si è reso sempre più evidente soprattutto negli ultimi mesi. Il calo dell’occupazione femminile è ormai un dato evidente, il Governo infatti ha stanziato 4,6 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per nuovi asili nido e per la promozione del lavoro femminile.
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