Morte di un figlio: come elaborare una perdita così grande?

Il dolore più grande per una madre è sicuramente la morte di un figlio. Nulla vi è di più innaturale che dover seppellire la propria creatura, qualsiasi età essa abbia.

Eppure, purtroppo, tante donne devono affrontare questa immane tragedia e cercare dentro loro stesse di trovare la forza necessaria per andare avanti. Sovente, in seguito a un lutto così straziante, la coppia genitoriale cede al peso del dolore e, soprattutto se non ci sono altri figli, il rapporto si disintegra. Complici i silenzi, i muri di sofferenza e, forse, per certi versi, un ingiustificato risentimento verso l’altro anche laddove questi non abbia alcuna colpa. 

Come elaborare la morte di un figlio?

Finisce così che l’essere umano, forse per trovare riparo a tanta sofferenza, si crea delle consolazioni, vede quello che vuole vedere, o forse no?

Curioso a tale proposito un evento riportato anche dal web, con un video virale, in cui una donna filippina, a Città del Messico, durante il funerale del suo piccolino, ha visto un palloncino bianco fluttuare verso di lei. La donna ha interpretato il tutto come un messaggio del suo piccolino, e naturalmente, tutti i presenti non hanno potuto resistere alla commozione. 

Molte donne, dopo la perdita del figlio, trovano una serie di oggetti a forma di cuore e attribuiscono a quelli che potrebbero essere solo fatti casuali, un significato più profondo. Ben venga allora, ben venga se si crede negli angeli e in una vita dopo la morte, se questo serve a trovare una ragione di vita, una consolazione per quanto minima.

Certo, la scienza tende sempre a trovare una spiegazione razionale a questi eventi, e tuttavia, quando si tratta di un dolore tanto grande, non vi è nulla di male nel voler cercare di interpretare quelli che potrebbero essere segni.

Le associazioni a sostegno delle famiglie

Riuscire a metabolizzare un lutto di tale portata, come la perdita di un figlio, è probabilmente una delle cose più difficili, occorre aiuto per elaborare. Per questo sono nate anche tante associazioni, come per esempio Ciao Lapo, che danno sostegno alle famiglie, in questo caso per la morte perinatale e l’aborto. Se credere o meno negli angeli, poi, resta una cosa del tutto personale, dove nessuno può intervenire con una verità assoluta.

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16 commenti

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  1. E’ un po’ vero tutto quello che dite..Vorresti ucciderti, ma sei hai altri figli non lo fai e cerchi di andar avanti per loro. Impazzisci..ma mai del tutto..E vivi ogni giorno in un limbo…in una bolla…Cercando di fare del tuo meglio, ma non è semplice…Lei non c’è più…Lui è qui e lei no…Divisa a metà..Tra vita e morte…Per il resto dei tuoi giorni.

  2. Io ci sono passata. Viola aveva appena 4 giorni … Era sana era molto bella … Nessuno ti sa spiegare il perché. Però la forza si trova, inspiegabilmente il cervello lavora per noi in modo positivo e ti aiuta ad andare avanti. A credere che abbia avuto un senso speciale la sua breve vita. Ha fatto sposare me e mio marito, ci ha dato tanto e continua ad essere presente.
    Sono trascorsi 5 anni e mezzo da quella mattina. Siamo felici, siamo andati avanti con forza e tanto amore. Sono nati altri 3 splendidi angioletti ❤️.
    Quindi ce la si può fare!

  3. Non sono ancora mamma, ma alcuni anni fa ho perso mio fratello (quando era adolescente) per una brutta malattia. I miei genitori, forse perche’ c’ero io, sono comunque andati avanti. Immagino sia durissima, ma bisogna farsi forza e trovare una ragione per reagire, anche se ci vuole tempo.

  4. Mia madre ha perso un figlio di 11anni… Il mio fratellino
    Credo che i miei siano stati aiutati dalla presenza di mia sorella 12enne e io che avevo appena 2anni!
    Ho vissuto tutto di riflesso.
    Penso che potrei anche io sopravvivere qualora ci fosse un altro figlio … Altrimenti morirei con lui