Laila Driouch, incinta del suo terzo figlio, ha partorito in auto a mezzanotte con l’aiuto a distanza di un’infermiera del 118. La donna e il suo compagno stavano andando all’ospedale di Bentivoglio in provincia di Bologna, quando la partoriente ha capito che non avrebbero fatto in tempo. Un vero e proprio parto al telefono : con una videochiamata la donna ha ricevuto assistenza da un’infermiera a distanza che ha seguito Laila durante il parto e nel frattempo ha mandato un’ambulanza. Mamma e bimbo sono in buone condizioni di salute.
Un parto precipitoso con assistenza in videochiamata
Laila Driouch, una donna di 34 anni alla sua terza gravidanza, si stava dirigendo con il suo compagno in auto verso l’ospedale di Bentivoglio per un parto a dir poco precipitoso. Il bambino stava per uscire e allora la donna ha telefonato al pronto soccorso e ha parlato con Elisa Nava, un’infermiera specializzata che ha consigliato ai due di fermare l’auto perché il parto era imminente.
La donna, assistita da Elisa in videochiamata, si è distesa sui sedili posteriori e si è preparata al parto. In meno di tre minuti ha rotto le acque e con una sola spinta, è nato il bambino che è venuto al mondo gridando. L’infermiera ha chiesto ai neogenitori di mettere il piccolo davanti alla telecamera per controllare le sue condizioni di salute e poi ha consigliato di tenere il neonato al caldo avvolto in una coperta fino all’arrivo dell’ambulanza.
L’incontro della neomamma con il suo angelo custode
Una volta giunta in ospedale Laila ha voluto conoscere Elisa che l’ha sostenuta mentre si sentiva impaurita e sola durante il parto. “Ho sentito qualcosa che non andava, poi che il bambino stava per uscire. Allora ho chiamato il 118, perché parlo l’italiano meglio di mio marito. Chiedevo un’ambulanza, perché non sapevo che fare, ma l’infermiera ha capito subito che non c’era tempo da perdere. È stata lei a salvare me e il mio bambino e ora voglio conoscerla per ringraziarla e abbracciarla“.
Sui social ci sono molte foto dell’incontro di Leila, il piccolo Jad ed Elisa. L’infermiera aveva già assistito in videochiamata un’altra partoriente lo scorso gennaio e, per questo, ha ricevuto un riconoscimento speciale da parte della Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale con il coordinamento degli ordini degli infermieri Emilia-Romagna.
La telemedicina, uno strumento per assistere pazienti a distanza
La telemedicina viene già utilizzata da qualche anno, soprattutto per gestire i decorsi post operatori, ma durante il lockdown, si è rivelata indispensabile per seguire molti pazienti a distanza. Nel nostro Paese le tecnologie digitali in ambito sanitario sono passate da un utilizzo del 10% nel periodo pre-Covid a oltre il 30% durante il periodo più difficile della pandemia e il dato è destinato ancora a salire.
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