Un’operatrice socio sanitaria dipendente dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna aveva richiesto di essere trasferita temporaneamente presso il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, città in cui risiedono i figli disabili.
Il nosocomio bolognese ha negato il nulla osta alla donna, malgrado l’azienda ospedaliera campana abbia accettato di accogliere la lavoratrice nel proprio staff sanitario e di accollarsi, di conseguenza, il pagamento dello stipendio.
Ciò che sorprende ulteriormente è che questa mamma, costretta a trasferirsi a Bologna per provvedere al sostentamento della propria famiglia, risulti anche essere l’unico tutore dei figli affetti da disabilità (uno di essi, lo ricordiamo, soffre di una grave forma di paraplegia spastica). La donna ha commentato la decisione del Sant’Orsola con queste parole:
“Come mamma non posso accettare di poter assistere mio figlio solo tre giorni al mese”.
L’intervento della FIALS
Di fronte a questa incresciosa situazione la donna ha deciso di ricorrere alla FIALS, affinché si facesse portavoce dei suoi diritti. L’organizzazione sindacale, oltre ad aver reso pubblica la notizia, si è anche appellata all’Assessore alla Sanità, cui ha chiesto di “tutelare il Diritto di una madre ad accudire i figli affetti da grave disabilità”.
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Che vergogna
Che gente di merdaaaaa che esiste sulla terra