Neonati prematuri: nuove terapie per ridurre i danni neurologici

Circa un bambino su dieci nasce prematuro prima della 37esima settimana di gestazione e secondo le statistiche, e il 5-10% di tutti i neonati richiede cure rianimatorie al momento della nascita.

La nascita pretermine è spesso accompagnata da complicazioni neurologiche serie che richiedono interventi medici tempestivi e mirati. I team di ricerca MNESYS sono impegnati nello sviluppo di terapie per la riabilitazione neurologica dei neonati prematuri.

Ricerca avanzata per la riabilitazione precoce dei prematuri

MNESYS è una rete di ricerca dedicata alle neuroscienze sperimentali e cliniche: uno dei principali sottogruppi è lo Spoke 1, dedicato al “Neurosviluppo, Cognizione e Interazione Sociale”, e punta all’identificazione precoce di lesioni cerebrali nei neonati prematuri e la loro gestione attraverso terapie mirate.

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Lo studio condotto presso l’Istituto Gaslini di Genova, coordinato da Luca Ramenghi e la neuropsichiatra infantile Sara Uccella, ha esaminato gli effetti delle emorragie intracraniche, rilevabili solo attraverso sofisticate tecniche di risonanza magnetica.

Questo lavoro ha evidenziato come anche le più piccole lesioni possano influenzare negativamente lo sviluppo neurologico dei neonati a rischio, sottolineando l’importanza cruciale di un intervento precoce e personalizzato per migliorare i risultati a lungo termine. Tale approccio non solo può ridurre il rischio di disabilità neurologiche future, ma può anche aprire la strada a nuove strategie terapeutiche che mirano a riparare o mitigare i danni causati dalla prematurità.

Nuove frontiere nella neuroprotezione: Il ruolo della melatonina

In questo senso, un’idea promettente è l’uso della melatonina come agente neuroprotettivo per i neonati a rischio di lesioni cerebrali da ipossia-ischemia, soprattutto per le sue capacità antiossidanti.

Lo studio, condotto dall’Università di Parma e pubblicato sulla rivista Antioxidants, ha esplorato il potenziale della melatonina nel ridurre lo stress ossidativo e promuovere la riparazione neuronale nei neonati sottoposti a ipotermia terapeutica.

Secondo la professoressa Serafina Perrone, il trattamento combinato di ipotermia e melatonina potrebbe rappresentare un passo avanti significativo nel migliorare l’esito neurologico di neonati con gravi condizioni neurologiche, aprendo la strada a terapie integrate che mirano a mitigare gli effetti devastanti dell’ipossia-ischemia cerebrale neonatale.

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