Il neuropsichiatra infantile è una figura che interviene quando si verificano problematiche legate alla sfera neurologica, neuropsicologica, psicologica e psichiatrica in età infantile. Generalmente l’input per una visita specialistica dal neuropsichiatra infantile nasce dalla scuola o dal pediatra qualora si verifichino disagi o ancora, quando il bambino presenta gravi problematiche legate a patologie che debilitano deambulazione, vista e udito.
Cosa fa esattamente il neuropsichiatra infantile
La figura, impegnata nel servizio ospedaliero pubblico, lavora generalmente in un’equipe composta da assistente sociale, psicologo e logopedista.
Il suo ruolo e il suo operato variano a seconda dell’incarico e della situazione del bambino preso in carico. Viene interpellato laddove necessiti una diagnosi funzionale che descriva con precisione la situazione di un bambino e l’effettiva necessità di sostegno (insegnante di sostegno, educatore specialistico, educatore domiciliare), non soltanto quando vi sono ritardi cognitivi e disturbi dell’attenzione ma anche qualora in un bambino vi siano deficit legati alla motricità e alla sfera uditiva, visiva e sensoriale.
Talvolta può essere incaricato dai servizi sociali o dal Tribunale dei Minori per monitorare difficili situazioni dove si sono verificati violenze e abusi.
Come funzionano le visite dal neuropsichiatra infantile
Una volta che scuola, pediatra (o genitori in autonomia nel caso di bambini con Legge 104) fanno partire la richiesta verso la Asl di competenza, viene fissato un primo appuntamento con l’assistente sociale che fa una raccolta di dati ed anamnesi. Successivamente si fa il primo colloquio con il neuropsichiatra infantile, che oltre ad una raccolta dati, sottopone il bambino ( a seconda dell’età) a test e domande varie.
Dopo di che lo specialista incontrerà il bambino in compresenza dello psicologo e soltanto dopo questo incontro stabilirà se è necessario programmare altri incontri, con quale frequenza, quali figure necessita il bambino per un percorso riabilitativo (scolastico e domiciliare) e quali ausili può utilizzare per migliorare l’autonomia.
Gli incontri successivi saranno correlati e collegati al percorso specifico stabilito per ogni singolo bambino.
Una volta raccolte informazioni a sufficienza, verrà stilato un documento chiamato diagnosi funzionale utile per garantire l’assistenza necessaria al bambino, in ambito scolastico e non, garantendo tutti i servizi utili per un recupero adeguato e per il corretto inserimento sociale.
Neuropsichiatra infantile: quando deve essere interpellato
Il neuropsichiatra infantile (NPI) viene chiamato in gioco tutte quelle volte che si presentano disturbi legati alle sfere neurologica, neuropsicologica, psicologica e psichiatrica in età infantile, e le casistiche più frequenti sono:
- linguaggio
- ritardi cognitivi e sindrome da deficit di attenzione e iperattività
- autismo
- psicosi e ossessioni ossessivo-compulsive
- patologie neurologiche, neoplasie cerebrali, malattie neuromuscolari
Sono da ricondurre alla competenza del NPI anche i disturbi legati all’adolescenza quali anoressia, bulimia e depressione.
Una volta iniziato il percorso è fondamentale una buona comunicazione con lo specialista.
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