In una contea dello stato di New York un’ordinanza straordinaria ha vietato l’accesso ai luoghi pubblici a tutti i bambini non vaccinati dal morbillo, per contrastare un’epidemia in atto da ottobre e che ha già registrato oltre 150 casi.
Epidemia di morbillo nella Rockland Country
Nella Rockland Country, stato di New York, una nuova normativa vietato l’accesso ai luoghi pubblici per tutti i bambini non vaccinati contro il morbillo, per cercare di contenere la diffusione di una massiccia epidemia della malattia. L’ordinanza è entrata in vigore martedì 26 marzo, e rimarrà valida per 30 giorni.
Nella contea sono stati registrati 153 casi di morbillo da ottobre fino ad oggi; tale patologia infettiva può colpire soggetti dalla prima infanzia fino ai 18 anni, ed è caratterizzata da un elevato rischio di contagio.
Per questo motivo i luoghi pubblici sono vietati a tutti i minorenni di 18 anni non vaccinati.
Situazione epidemiologica negli Stati Uniti
Secondo l’ordinanza emessa, i genitori saranno ritenuti responsabili e quindi perseguibili qualora non rispettino le indicazioni delle autorità : i figli di età compresa tra zero e diciotto anni devono essere vaccinati contro il morbillo.
Già in base alle precedenti normative, tutti i bambini non vaccinati non possono accedere a scuola. Adesso si aggiunge al divieto qualsiasi luogo in cui ci sia un’aggregazione di più di 10 persone, come autobus, ristoranti, cinema…
L’epidemia di morbillo ha avuto inizio quando un cittadino della contea non vaccinato ha contratto la malattia mentre era in Israele. Dopo il suo rientro la malattia ha iniziato a diffondersi, inizialmente solo in certi quartieri e successivamente anche in altre zone. Da ottobre ci sono stati 345 casi di malattia conclamata in tutto lo stato di New York e 372 casi in tutto il 2018 negli Stati Uniti, il triplo rispetto all’anno precedente.
Il dato ancora più preoccupante è che dal 1 gennaio al 21 marzo del 2019, le autorità sanitarie hanno riscontrato oltre 300 casi di morbillo in 15 differenti Stati.
Secondo alcuni osservatori, questo incremento potrebbe dipendere dalla propaganda degli attivisti “anti vaxxer” ma anche dalla presenza di viaggiatori non vaccinati che hanno introdotto la malattia negli Stati Uniti, recandosi in paesi come Israele e l’Ucraina dove ci sono ancora focolai attivi.
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