1 febbraio 2024 –
Le lavoratrici aventi diritto al bonus mamma a inizio anno si sono trovate a fronteggiare una sorpresa non gradita: nonostante gli annunci, l’assenza del bonus mamma 2024 nei loro stipendi di gennaio.
La causa di questo ritardo è l’assenza di una circolare dell’INPS, essenziale per l’attivazione del sostegno previsto dalla legge di Bilancio 2024.
Intoppi burocratici e ritardi nell’erogazione
In mancanza di una circolare dell’ente nazionale di previdenza, non è stato ancora possibile applicare il bonus, che altri non è che una detrazione in busta paga. I problemi che hanno causato il ritardo sarebbero legati alla privacy e all’accesso ai codici fiscali dei dipendenti.
Nonostante il contrattempo, le lavoratrici non perderanno il bonus. Le informazioni disponibili indicano che la circolare dell’INPS arriverà, garantendo l’erogazione degli arretrati. Ciò significa che i futuri cedolini includeranno l’importo previsto a gennaio, portando a buste paga più corpose.
Che cos’è il bonus mamma e a chi è destinato
Il bonus mamma è un’iniziativa del governo Meloni che prevede l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato, con un beneficio massimo di 3.000 euro all’anno per tre anni.
Nel 2024, il bonus è previsto per le madri di almeno due figli, di cui uno con età inferiore ai 10 anni. Come abbiamo già spiegato nel nostro articolo dedicato al bonus mamma, si tratta di una decontribuzione, anche se applicata direttamente in busta paga per le mamme con lavoro a tempo indeterminato. Restano chiaramente escluse tutte le mamme con lavoro autonomo, a tempo determinato e le mamme disoccupate. Oltre alle mamme che hanno solo un figlio.
La misura è stata stanziata per il 2024 per tutte le mamme con due o più figli, mentre sarà accessibile fino al 2026 solo per le mamme con almeno tre figli.
Per le mamme senza occupazione è invece previsto il Bonus Mamme Disoccupate, ovvero l’Assegno di Maternità Comunale.
Polemiche sugli incentivi alle famiglie
La mancata erogazione del bonus ha scatenato critiche dal Partito Democratico, che ha messo in luce il ritardo come un esempio di inefficienza del governo Meloni. Sia dall’opposizione che dalla maggioranza emergono sollecitazioni a risolvere rapidamente la questione, evidenziando l’importanza di questo sostegno per le famiglie lavoratrici.
Tuttavia molti hanno fatto notare come questo, ed altre iniziative volte ad incentivare le nascite, manchino della caratteristica principale, ovvero la strutturalità. In effetti per avere effetti di lungo periodo sulla curva di natalità, ormai in calo da diversi anni, bisognerebbe prevederne l’istituzione permanente, e non solo limitata nel tempo.
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