Gli studenti di tutta Italia stanno per tornare sui banchi di scuola e, la buona notizia, è che ci si avvia verso un graduale ritorno alla normalità: niente Dad e mascherine per il rientro a scuola!
Secondo il calendario scolastico 2022-2023, dal 5 al 19 settembre ricominceranno le lezioni, da Bolzano alla Valle d’Aosta e le attuali norme anti-Covid 19 in vigore sino al 31 agosto 2022 sembra proprio che non verranno riconfermate.
Rientro in classe senza DAD e mascherine
Per alunni, studenti, famiglie e personale scolastico questo non è certo un dettaglio di poco conto perché l’attività scolastica potrà riprendere più serenamente e senza tutte le restrizioni con cui ci siamo dovuti abituare a convivere negli ultimi 2 anni.
Il Ministero dell’Istruzione ha emanato una circolare lo scorso 5 agosto in cui raccomanda a tutti i Presidi di mantenere comunque alta la soglia di attenzione perché lo scenario pandemico è in continuo aggiornamento e di assicurarsi che tutti i soggetti fragili (siano essi lavoratori o studenti), o quelli che possono sviluppare forme severe di Covid 19, vengano in ogni modo tutelati.
Sebbene l’inizio dell’anno scolastico sembri proprio partire in discesa è fondamentale, infatti, non abbassare la guardia e e farsi trovare pronti nel caso in cui lo scenario epidemiologico del nostro Paese muti verso una situazione peggiorativa. In questo caso, assolutamente non auspicabile, potrebbero rientrare in vigore, tutte o solamente alcune, le regole anti-Covid già confermate durante l’anno scolastico terminato lo scorso giugno 2021.
In classe con il sorriso: si rientra a scuola senza mascherine!
Decade l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica o FFP2 per l’accesso a tutti gli Istituti Scolastici dal 1 settembre 2022: studenti, insegnanti e personale scolastico possono, finalmente, tornare ad indossare il loro miglior sorriso! Questa, sicuramente, è la notizia più attesa da tutti.
Resta comunque sempre valida la possibilità per studenti e lavoratori fragili che ne sentano l’esigenza di indossare la mascherina protettiva di tipo FFP2 al fine di limitare al massimo la loro esposizione alla possibilità di contagiarsi sviluppando forme particolarmente gravi di Covid 19.
Quali sono le linee guida per il rientro in classe?
Le indicazioni contenute nelle linee guida emanate dall’Istituto Superiore di Sanità, assieme al Ministero della Salute e dell’Istruzione e alla Conferenza delle regioni, prevedono:
- l’utilizzo delle mascherine FFP2 solo per i soggetti fragili e, in caso di una nuova ondata di casi, potranno rientrare in vigore le norme relative dal distanziamento e all’utilizzo delle mascherine di tipo chirurgico o FFP2 sia per la frequenza delle lezioni in classe che per le attività extra curricolari.
- la frequenza sempre garantita ad eccezione di casi di positività al Covid19 o in caso di febbre con temperatura superiore a 37,5° (non sarà più sufficiente un raffreddore e/o un pò di tosse per doversi assentare da scuola)
- il ricambio d’aria frequente e la sanificazione ordinaria e periodica di tutti gli ambienti dell’edificio scolastico, oltre che straordinaria in caso di presenza di uno o più casi di Covid19 confermati
- l’abolizione dell’isolamento preventivo in caso di contatto con soggetti positivi al Covid19
- il decadimento dell’obbligo di attivare la DAD per gli alunni positivi al Covid 19
- il rientro del personale non vaccinato con la normale attività di insegnamento
- la ripresa delle normali attività ed iniziative di tutte le scuole dell’infanzia e gli Asili Nido: non sarà più necessario dividere i piccoli in “bolle” per limitare il contatto con gli altri bambini o dover portare la merenda da casa per evitare che il personale scolastico entri in contatto con gli alimenti dei piccoli
- la possibilità per ogni Istituto di eliminare discrezionalmente tutti i rigidi protocolli messi in atto per rispettare l’ingresso scaglionato, il distanziamento dei banchi e per limitare il contatto durante le attività sportive.
Le indicazioni dell’ISS qui sopra riportate tengono conto del quadro attuale e dovranno essere rimodulate progressivamente nel caso in cui l’Istituto Superiore di Sanità confermi un incremento del rischio dovuto ad un mutamento del quadro epidemiologico.
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