Nel Comune di Cividale, in Friuli, è sorta una polemica per l’opuscolo anti-stupro inviato alle scuole superiori di questa piccola cittadina di appena 10 mila abitanti.
Niente sorrisi provocatori o abiti succinti : consigli da Medioevo
Una sorta di vademecum di quelli che sono i comportamenti che le studentesse dovrebbero adottare per prevenire atti di violenza sessuale ai loro danni.
Questo è il contenuto delle 19 pagine dell’opuscolo distribuito dal Comune di Cividale del Friuli e che ha fatto molto discutere per lo stampo retrogrado dei consigli rivolti alle ragazze.
“Non vestirsi con abiti provocanti e succinti, non fare sorrisi ironici e ammalianti, non indossare oggetti di valore” : questi sono solo alcuni dei concetti su cui si basa tale documento e che hanno generato una vera e propria polemica.
Anche se l’intento è stato quello di mettere in guardia le giovani da eventuali molestie, è stata considerata assolutamente errata la modalità di comunicazione, criminalizzando, ancora una volta, le vittime e non prevenendo, di fatto, le aggressioni.
Polemiche per l’opuscolo anti stupro: organizzata un’assemblea studentesca
Il libretto inviato alla scuola friulana che tenta di combattere la violenza di genere, ha provocato così un acceso dibattito a causa dei contenuti considerati offensivi per le ragazze che, stando a quanto scritto, devono modificare i propri atteggiamenti per non attirare l’attenzione dei malintenzionati.
Anche l’ordine degli psicologi ha ritenuto inopportune tali affermazioni in quanto rappresentano una mentalità retrograda che, al giorno d’oggi, deve essere considerata ormai superata.
In un’intervista al Gazzettino il Sindaco di Cividale, Daniela Bernardi, ha espresso il suo disappunto per le reazioni “Mi fa piacere che siamo fuori dal tempo. Allora vuol dire che il problema è superato. Se i ragazzi contestano una cosa del genere, vuol dire che veramente il problema non esiste e allora effettivamente il percorso che è stato fatto ha dato buoni frutti. Se i giovani contestano l’opuscolo, che si facciano tutti un grande esame di coscienza“.
Gli studenti, dal canto loro si sono rivoltati contro questo vademecum, organizzando proteste con striscioni e volantini e organizzando un’assemblea che si terrà nei prossimi giorni nell’istituto scolastico.
Stando alle parole della giovane coordinatrice del gruppo studentesco, Beatrice Bertossi, ogni esponente della politica che tenterà di partecipare all’assemblea sarà opportunamente messo alla porta in quanto si ha volontà di garantire un incontro tra studenti in cui ognuno dovrà sentirsi libero di esprimere il proprio giudizio.
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