La mamma di un bambino affetto da emofilia ed autismo ha ricevuto come risarcimento 9 milioni di sterline (l’equivalente di circa 10 milioni di euro) per la diagnosi sbagliata di oltre 10 anni fa.
Il figlio che non sarebbe dovuto nascere è infatti un bambino autistico ed emofiliaco. La mamma nel 2006 decise di sottoporsi a dei test per assicurarsi che non fosse una portatrice del gene dell’emofilia, poiché in famiglia si era verificato un caso simile.
I test risultarono negativi, quindi la donna era convinta di essere sana. Per questo motivo, quando nel 2010 la donna rimase incinta decise di non sottoporsi ad ulteriori test di accertamento convinta non ci fossero pericoli per il bambino. Purtroppo così non è stato e il piccolo nacque emofiliaco ed autistico.
Interruzione di gravidanza: le motivazioni della mamma
La signora decise quindi di denunciare il medico che effettuò su di lei i test nel 2006, poiché se avesse saputo della malattia del figlio avrebbe interrotto la gravidanza.
La Corte Suprema ha accolto la richiesta della donna di 9 milioni di sterline, sostenendo che i soldi del risarcimento vanno al di là del fattore economico, poiché sono finalizzati a donare una vita migliore al piccolo che, per le sue condizioni, non può comunicare i disturbi di cui è affetto.
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Spero che almeno i soldi possano aiutarlo