Coronavirus e famiglie, ultime novità: richiedere il bonus baby sitter sembra essere più semplice di come si potesse ipotizzare. Tantissimi nuclei familiari beneficeranno del voucher baby sitter da 960 euro. Ora possono richiederlo anche i genitori in favore dei nonni conviventi. Eppure secondo il comune di Milano non dovrebbero essere loro ad accompagnare i bambini ai centri estivi…
Bonus baby sitter: circolare Inps numero 73 del 2020
Se il coronavirus ha generato momenti di evidente difficoltà all’interno delle famiglie italiane, oggi è possibile tirare un sospiro di sollievo.
L’Inps, con la circolare 73 del 17 giugno 2020, afferma che il beneficio economico denominato Bonus baby sitter 2020 introdotto con il Decreto Cura Italia, può essere richiesto da familiari conviventi.
Questa possibilità consente di aggirare l’ipotesi di prestazioni di lavoro svolte a titolo gratuito dai componenti della famiglia stessa. Oggi un genitore che in passato non aveva alcuna intenzione di assumere una baby sitter estranea per accudire i propri figli, può usufruire del bonus statale attraverso la figura dei nonni.
Bonus baby sitter e centro estivo a Milano
Il 18 giugno 2020, il giorno successivo alla pubblicazione della circolare Inps numero 73, il Comune di Milano chiarisce alcune disposizioni riguardo l’accompagnamento ai centri estivi.
Le contraddizioni della burocrazia italiana si sommano ulteriormente quando i nonni hanno i requisiti per ricevere un bonus statale per accudire i loro nipoti, ma non possono accompagnarli al centro estivo se hanno più di 60 anni di età. Massima comprensione in merito alla regola secondo la quale gli adulti non possono entrare all’interno dei locali del centro estivo, al fine di evitare ulteriori rischi di contagio da Covid-19.
Riassumendo la nuova normativa, un genitore con figli minori di 12 anni può assumere i nonni over 60 per accudire i nipoti. A tutela della salute del nonno over 60, non gli è concesso di accompagnare i bambini presso il centro estivo. Semplice incoerenza o si dovrebbe pensare a un vero e proprio paradosso della legislazione italiana?
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