La legge che la Nuova Zelanda ha appena varato conferma che il Paese sta attuando una politica di attenzione nei confronti delle donne. La normativa infatti attribuisce tre giorni di congedo parentale in seguito ad un aborto spontaneo o alla morte di un bambino nato prematuro.
Il congedo retribuito dopo l’aborto spontaneo o la morte di un prematuro
Il Parlamento neozelandese ha approvato all’unanimità il disegno di legge per dare alle donne ed al partner tre giorni di congedo retribuito per gestire uno dei momenti più difficili per una coppia.
L’aborto spontaneo e la morte di un bambino prematuro sono infatti eventi tragici che devono essere vissuti dalla coppia insieme, senza dover attingere ai giorni di malattia. Si tratta di lutti drammatici che richiedono tempo per essere metabolizzati e il Governo neozelandese mostra di dare il sostegno necessario alle famiglie che attraversano questo momento drammatico. La normativa pertanto riconosce un diritto importante, quello di avere tempo e retribuzione in caso di lutto. La perdita anche in questo caso non può essere gestita come un congedo per malattia, ma deve avere tutte le attenzioni che merita.
La politica progressista della Nuova Zelanda
La Nuova Zelanda è stato il primo Paese al mondo a dare il diritto di voto alle donne. Questo importante traguardo è stato raggiunto nel 1893, mentre in Italia solo nel 1945. Lo scorso anno inoltre la progressista Nuova Zelanda, guidata dal premier Jacinda Ardern, una donna di quarant’anni, ha approvato la legge per depenalizzare l’aborto. Si tratta di una normativa a lungo attesa nel Paese e che è stata al centro di un profondo dibattito sociale. Infatti, per oltre 40 anni, in Nuova Zelanda l’aborto era l’unica pratica medica considerata un crimine : ora la legge permette di ricorrere all‘interruzione volontaria di gravidanza entro le prime 20 settimane di gravidanza.
La politica della Nuova Zelanda si conferma molto attenta anche per le giovani donne. Il suo Primo Ministro Ardern infatti ha annunciato l’approvazione di una nuova legge per avere in tutti i bagni delle scuole contenitori con assorbenti e tamponi gratuiti. Un esempio importante per i governi di tutto il mondo che tardano ad attuare politiche realmente inclusive per le donne.
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