Ogni bambino ha delle particolari attitudini e delle doti speciali ma per riuscire a trovarle ha bisogno di sperimentare.
Facendo esperienze differenti infatti può riconoscere le proprie passioni e i propri punti di forza. Ai genitori spetta il compito di aiutarlo in questa ricerca ma senza mai forzarlo e sovraccaricarlo d’impegni.
Lasciamoli liberi di scoprire il loro talento
C’è chi passa giornate intere a disegnare, chi ama giocare a pallavolo o a calcio, chi sogna di diventare un giorno una rock star e chi divora un libro dopo l’altro. Secondo la psicologa Anna Maria Roncoroni, presidente dell’Aistap (Associazione italiana per lo sviluppo del talento e della plusdotazione) è indispensabile lasciare liberi i bambini di mettersi alla prova e capire da soli che cosa siano effettivamente in grado di fare.
Ogni bimbo ha il proprio talento, per alcuni è molto evidente mentre altri hanno bisogno di tempo per trovare la loro reale passione. E se avete una bambina, non ditele solo che è bella!
Più attività da “maschi” per le bambine
Una recente campagna pubblicitaria americana della Verizon ha da poco lanciato uno spot televisivo che invita tutti i genitori di figlie femmine a non insistere troppo sulla bellezza perché questo potrebbe influire negativamente sulla ricerca dei loro veri talenti.
Lo spot segue la vita della giovane protagonista Samantha dall’infanzia fino all’adolescenza e fuori campo si sentono i commenti di mamma e papà che le dicono “non sporcarti il vestito”, “sei bellissima”, “stai attenta… lascia fare a tuo fratello“.
Frasi di questo tipo, apparentemente innocenti, secondo gli esperti possono involontariamente scoraggiare le bambine dal seguire ad esempio interessi scientifici, tradizionalmente più diffusi tra i maschi.
Secondo un’indagine statistica americana, infatti, alle elementari il 66% delle bambine dichiara di amare la tecnologia e la matematica, ma solamente il 18% di loro prosegue i propri studi nel mondo scientifico.
Il video pertanto vuole incoraggiare le ragazzine a sviluppare le loro reali attitudini e infine si rivolge ai genitori con un suggerimento “Non è giunto il momento di dirle anche che ha talento?“.
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