Sappiamo da tempo che per condurre una vita sana, bisogna muoversi e stare attenti a tavola, limitando il consumo di grassi animali e preferendo gli oli vegetali.
Da un po’ di tempo si parla tanto, e bene, dell’olio di cocco. Qualcuno vorrebbe sostituirlo al burro in cucina, ma sarà vero che è il più salutare tra i due?
Olio di cocco o burro?
Nella cucina tradizionale italiana il burro è molto usato, assieme all’olio di oliva. Esso si ricava dalla panna, componente grassa del latte vaccino, da cui si estrae per centrifugazione o affioramento. In Europa, per legge, un panetto di burro deve contenere circa l’80% di grassi, il 16% di acqua, per il resto proteine e sali minerali.
L’olio di cocco, invece, si estrae attraverso procedimento a secco o a umido dalla copra, la mandorla del frutto dell’albero di cocco.
Poiché l’olio di cocco è un olio vegetale e il burro un grasso di origine animale, viene da pensare che il primo faccia molto meno male del secondo, che invece dovrebbe contenere una percentuale di grassi saturi più elevata. Andando ad approfondire, si vede che le cose non stanno esattamente così.
L’olio di cocco e i grassi saturi
Una percentuale elevata di grassi saturi è contenuta sia nel burro che nell’olio di cocco. Tuttavia, 100 grammi di butto contengono circa 60 grammi di grassi saturi, mentre l’olio di cocco ne contiene 80. Quest’ultimo, inoltre, contiene una quantità nettamente inferiore di trigliceridi a catena corta e media, rispetto al burro. Questo cosa significa? Significa che il burro è più digeribile e, a parità di peso, meno grasso dell’olio di cocco.
Sia chiaro: il consumo eccessivo di grassi saturi va comunque evitato. In cucina, preferisci l’olio extra vergine di oliva e abitua i tuoi bambini a una dieta povera di lipidi, ma ricca di frutta e verdura, che contengono fibre, vitamine e sali minerali, cioè quelle sostanze che ci rendono più sani e forti.
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