Svolta epocale in Pakistan in materia di diritti fondamentale dei bambini: per la prima volta è stata approvata una legge che vieta le punizioni corporali sui bambini.
Una legge contro la violenza fisica sui bambini
Erano anni ormai che si aspettava una notizia del genere in Pakistan e dopo innumerevoli denunce da parte di attivisti sia nazionali che internazionali, che da tempo si battono per i diritti dei bambini, finalmente l’assemblea nazionale ha approvato un progetto di legge che vieta e sanziona le punizioni corporali nei luoghi di lavoro e nei luoghi deputati all’educazione dei minori, siano esse scuole pubbliche, private o istituzioni religiose.
Per ora la legge ha una validità territoriale limitata e riguarda la sola città di Islamabad, ma i promotori della legge sperano che a breve possa essere estesa a tutto il territorio nazionale.
L’adozione della legge contro le violenze fisiche a danno dei bambini è un chiaro segno di come stia cambiando la società pakistana che sta pian piano abbandonando l’idea secondo cui per educare un bambino occorre picchiarlo.
Pakistan: ogni anno 35.000 bambini costretti a lasciare la scuola
Sono anni che in Pakistan si sta cercando di dar voce a chi agli occhi della società nemmeno esiste: i bambini. Ogni giorno si sentono storie di insegnanti che usano la violenza fisica come metodo di insegnamento, che si traduce in bambini picchiati brutalmente e molti perfino uccisi.
Non ultima la storia di una ragazza di soli 14 anni che dopo essere stata spinta giù dal terzo piano della scuola dal suo insegnante ha riportato una grave disabilità che l’accompagnerà per il resto della vita. E sono proprio i casi di violenza fisica la causa principale dell’abbandono scolastico dei bambini pakistani, circa 35.000 all’anno.
La legge contro le punizioni corporali è stata vista come l’unico modo per garantire il benessere fisico e psichico dei ragazzi ed è importante sottolineare come l’approvazione del progetto di legge sia avvenuto da parte di tutto l’assemblea nazionale pakistana.
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