La scuola primaria St Peter di Leigh, in Gran Bretagna ha recentemente lanciato sui social questo annuncio invitando i genitori a rendere l’uscita di scuola “smartphone free“, per facilitare il dialogo genitori-figli.
Niente smartphone all’uscita di scuola
È apparso prima come avviso e poi come post sulla pagina ufficiale Facebook dell’istituto, la richiesta ai genitori firmata dal dirigente scolastico Wendy Cathie di andare a prendere i figli da scuola senza il telefono cellulare in mano.
Infatti, tutte le maestre si sono accorte in misura sempre maggiore, che alcuni genitori sono talmente presi dai loro smartphone da non dedicare il tempo necessario ai loro figli quando li vanno a prendere alla fine della giornata. Per la preside e tutto il corpo docenti, basterebbero semplici domande per dimostrare un’interesse sincero e semplice del papà o della mamma verso i propri figli, come “Ciao, com’è andata la tua giornata?” oppure “sei stato bene oggi a scuola?”.
L’importanza delle parole
Stimolare i propri bambini a parlare, aprirsi e a mettere in discussione le proprie emozioni è fondamentale per poter costruire un rapporto sincero, sicuro e solido. I genitori dovrebbero spronare i figli a dialogare, anche per capire cosa succede durante la giornata scolastica: è chiaro che il dialogo non si incentiva tenendo gli occhi sullo smartphone, e la cosa più importante sarebbe quindi stabilire un contatto visivo ed emotivo con il proprio bambino.
Quello di cui si è accorta Wendy Cathie infatti è che, a furia di guardare il telefono o di parlare con un’amica, molte mamme non salutano neanche il loro figlio appena uscito da scuola. Per questo motivo la scuola elementare St. Peter esorta a riporre in tasca il proprio cellulare e parlare con i ragazzi.
In un’intervista al Manchester Evening News, la preside ha affermato che “Speriamo che il messaggio venga recepito…ci sono numerose ricerche che evidenziano gli effetti positivi del dialogo genitori-figli. Adesso non ci resta che aspettare e vedere i risultati“.
Il video della settimana