Scuole chiuse e valanghe di ore libere a disposizione dei nostri bambini: per sfruttare il lato bello delle lunghe vacanze dei nostri piccoli un piccolo salto nel passato è più che consigliato, riportando in auge tele e ricamo, lana e spilloni.
Piccoli passatempi che hanno fatto crescere i nostri genitori e i nostri nonni e che saranno ancora idonei a trasformare le lunghe giornate dei nostri figli in appassionanti ore di hobby e, chissà, gettare le basi di un brillante futuro dei nostri piccoli.
I passatempi di una volta, infatti, hanno spesso costellato l’infanzia di affermati professionisti di oggi: medici e ingegneri, musicisti e avvocati ricordano di aver speso tanti pomeriggi con ago e cucito, fili e perline.
Questi lavoretti, infatti, hanno il pregio di sviluppare la precisione e la concentrazione del bambino, l’immaginazione e la creatività, di stimolare la sensorialità e la tridimensionalità, aiutandoli da grandi a saper guardare un problema da più punti di vista.
Il segreto, oltre alla qualità dell’esercizio svolto, sta anche nella presentazione dello stesso: la presenza di un adulto che faccia da tutor e l’affettuosità del tempo trascorso insieme rendono piacevole e stimolante l’attività.
L’impegno richiesto “ai grandi” spesso è ben inferiore di quello che può apparire: una ventina (al massimo) di minuti al giorno per insegnare i rudimenti, per far progredire il lavoretto e controllare lo stato del progetto sono spesso più che sufficienti.
Da piccoli gesti come questi si crea e si rafforza il carattere dei nostri bambini e la loro autostima: prendiamone spunto per contribuire a farli crescere sereni e forti, intelligenti e tenaci.
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