Sembra sia un’opinione diffusa, che con l’arrivo del freddo e della stagione invernale per i bambini sia meglio stare al caldo, ben chiusi in casa coperti con sciarpe e maglione.
Ma siamo davvero sicuri che questo sia il modo migliore per evitare malattie e contagi?
“Niente di più sbagliato!” avverte Susanna Esposito, Direttore della sezione pediatrica della Fondazione Policlinico di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP).
Stando all’aria aperta, infatti, i rischi di esposizione alle infezioni si riducono notevolmente. Naturalmente, bisogna usare qualche piccolo accorgimento di facile intuizione.
Innanzitutto uscire nelle ore centrali della giornata, quando i raggi del sole invernale scaldano di più e adottare un abbigliamento adeguato: ricordiamoci di coprire bene i nostri bambini, facendo particolare attenzione alla gola e alle orecchie, con sciarpa e cappello. I bambini, infatti, hanno una minore capacità di termoregolazione, per cui essere ben coperti è la prevenzione migliore per evitare gli sbalzi di temperatura e, quindi, otiti, bronchioliti e polmoniti.
Nel caso di gite in montagna o giochi sulla neve, è bene asciugare bene gli indumenti bagnati e non lasciare i bambini con l’umidità sulla pelle. Anche nel caso di neonati di pochi mesi o settimane, le cose non cambiano. Avvolti in cappottini e coperte calde, le probabilità di incappare in contagi influenzali si ridurranno notevolmente.
Anche in casa, apriamo le finestre, areando gli ambienti chiusi per qualche minuto almeno due volte al giorno. In questo modo verrà garantito un ricircolo d’aria, che spazzerà via i microbi e i batteri che si depositano tra le mura domestiche.
Evitiamo il più possibile il contatto diretto con soggetti malati e teniamo i bambini lontani dal fumo passivo.
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