È davvero commovente la lettera che Paul Kalanithi, un papà americano, neurochirurgo e ammalato di cancro, ha scritto in questi giorni. Parla della malattia, e lo fa raccontando prima la sua storia di studente e poi i medico, e poi purtroppo di malato.
Paul acconta i giorni difficili delle chemio e di come ci sono momenti in cui ogni gesto diventa una fatica infinita. Ora però, nonostante tutto, ad illuminare la sua vita è arrivata una bimba, Cady.
E quindi il suo pensiero per il futuro va a lei, e non vuole che la sua malattia rubi anche il futuro di sua figlia. Dice di voler vivere abbastanza per fare in modo che lei abbia un ricordo di lui.
Vorrebbe sapere cosa sarà la figlia a 15 anni e se il soprannome che le ha dato le piace.
Ora la piccola è solo una neonata ma ecco il messaggio che il suo papà vorrebbe darle:
“Quando arriverai ad uno dei momenti della vita in cui dovrai stilare per te un resoconto di te stessa, fornire un compendio di ciò che sei stata, hai fatto, e hai significato per il mondo, non sottovalutare, ti prego, di aver riempito di gioia a sazietà i giorni di un uomo morente, una gioia a me sconosciuta in tutti i miei precedenti anni di vita, una gioia che non vuole più e più cose, ma si ferma, soddisfatta. In questo momento, proprio ora, è una cosa enorme.”
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