In erboristeria o in profumeria, quando cerchiamo una crema per il viso la prima cosa che controlliamo in etichetta è l’indicazione del tipo di pelle cui è destinato il prodotto: grassa, secca, mista, giovane o adulta, sapere di che tipo è la nostra è fondamentale per fare l’acquisto giusto, questo almeno ci hanno sempre detto.
Secondo un recente studio, invece, distinzioni del genere non sono di nessuna utilità nella scelta del trattamento estetico più adatto a noi. Il motivo? Semplice, la bellezza della pelle dipende dallo stile di vita che conduciamo.
Stress, ore di sonno, livello di inquinamento ambientale, alimentazione: sono questi i fattori che incidono sull’età che il nostro viso dimostra, poco importa se abbiamo 20 anni o 50, o se la nostra cute è grassa o secca. I dati arrivano da una ricerca condotta dalla Diagonal Reports sui trend di bellezza per il prossimo decennio 2015-2025 e si potrebbero riassumere così: più che misurare la quantità di sebo o il livello di idratazione, nella messa a punto di nuovi cosmetici le case produttrici dovrebbero considerare degli indicatori dello stile di vita.
Shiseido, ad esempio, si sta già muovendo in questa direzione e ha lanciato sul mercato giapponese un siero pensato per rafforzare le difese immunitarie della pelle, un prodotto che possono usare indistintamente mamme e figlie, donne con problemi di acne e altre con pelle disidratata.
Le creme di bellezza del futuro, insomma, saranno “universali”, progettate per rendere la nostra pelle (di qualunque tipo essa sia) più resistente ai ritmi serrati della quotidianità.
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