Pensavo fosse più semplice.
Lo pensava il Coinquilino a dirla tutta e, quasi quasi, era riuscito a convinvermi.
Lui diceva che i bambini sono “gestibili” ma Lui, in effetti, di bambini non ne ha mai avuti intorno.
Lui sosteneva che un po’ di fermezza nel dire le cose, il giusto tono di voce e un carico di buon esempio sarebbero bastati.
Lui era dell’idea che un “cucciolo d’uomo” non sarebbe stato il primo, e a volte unico, datore di lavoro cosa che per un libero professionista è tutto un dire.
Lui mi ha dato dell’allarmista così tante volte e con così tanta convinzione che, alla fine, mi sono data dell’allarmista da sola.
E mi sono rilassata. Non del tutto, sia chiaro ma un po’ rispetto a com’ero all’inizio. Mi sono detta che avrei preso la questione alla larga e che, con tutto il buonsenso del mondo, avrei tirato su una creaturina gentile e educata. E soprattutto ubbidiente. Non sempre, eh, ma a volte, di tanto in tanto, anche di una volta a settimana mi sarei accontentata.
Invece no. Invece mi ritrovo con un unenne per casa che mi percula come può e quando vuole e, soprattutto, che non ascolta nulla, o quasi, di tutto quello che con tanta, tantissima, troppa che spesso non so nemmeno io da dove mi viene, pazienza.
Se lo chiamo lui fa finta di niente. Se alzo il tono della voce e lo ri-chiamo lui, magari, si volta e poi torna a fare quel che faceva prima. Se urlo, allora, smette di fare quello che non doveva fare, mi guarda, nella peggiore delle ipotesi sorride, e dopo poco riprende con le sue losche faccende. Se, sfinita, arrivo a dargli una sculacciata (ehi, voi del Telefono Azzurro state sereni, ha il pannolone e non sente praticamente nulla) lui fa finta di piangere, al massimo piange per 15 secondi, e poi con gli occhi da triglia inizia a mandarmi baci o a buttarmi le braccia al collo.
Per dire, l’ho beccato che si lavava le mani nel water e non pago di strilli, spiegazioni, sculacciata e ricomincio daccapo, ogni volta che può ritorna nel luogo del misfatto e a nulla servono le mie accorate suppliche di non farlo.
Fa solo quel che vuole. E quando vuole. Inoltre è cocciuto come un mulo e, non avendo ancora facoltà di parola, non mi posso nemmeno avvalere dell’articolazioni di storielle educative e spiegazioni.
Che vi dico?
Pensavo fosse più semplice.
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