Perché i neonati profumano e gli adolescenti puzzano: ce lo spiega la scienza

18 febbraio 2025 –

Se vi è mai capitato di entrare in punta di piedi nella stanza di un adolescente, saprete che l’impatto può essere scioccante: disordine ovunque e un odore non proprio gradevole.

Ma perché gli adolescenti sembrano “profumare” di capra e formaggio, mentre i neonati hanno un aroma che ricorda i fiori? Una recente ricerca tedesca ha approfondito queste differenze, svelando come mai ci siano sentori delicati nei bambini molto piccoli ed invece odori decisamente pungenti negli over 14.

Adolescenti vs. neonati: due mondi olfattivi a confronto

Un gruppo di studiosi dell’Università tedesca di Erlangen (Norimberga) ha voluto verificare un luogo molto comune su i ragazzi, cioè se hanno davvero una scarsa igiene e un odore corporeo penetrante.

Hanno quindi realizzato una ricerca in cui hanno confrontato, per la prima volta, i composti chimici presenti nel sudore di adolescenti e neonati. Risultato? Tra un bambino di pochi mesi e un quindicenne, la differenza non è solo nell’età, ma anche nella “firma odorosa” che li contraddistingue.

Per portare avanti l’indagine, i ricercatori hanno selezionato due gruppi di volontari: 18 neonati con meno di 3 anni e 18 adolescenti tra i 14 e i 18. Ogni partecipante ha dormito una notte con una maglietta di cotone speciale, dotata di dischetti assorbenti cuciti sotto le ascelle, dopo essersi lavato con detergenti non profumati e aver evitato di mangiare cibi speziati.

Al risveglio, i campioni di cotone sono stati analizzati con tecniche di gascromatografia-spettrometria di massa e gas-cromatografia-olfattometria, per identificare in modo preciso i composti volatili responsabili dei diversi odori.

Violette, capra e formaggio: i risultati della ricerca

Le analisi hanno mostrato che la composizione chimica del sudore di neonati e adolescenti è, in gran parte, simile: si tratta di sostanze organiche comuni al corpo umano. La differenza chiave sta, però, nelle quantità di alcuni composti:

  • Neonati
    Presentano livelli elevati di α-isometilionone, molecola che regala un profumo simile alla violetta e che potrebbe spiegare perché spesso si parli di un odore “floreale” o “delicato” quando ci riferiamo ai bimbi molto piccoli. È un odore spesso gradevole, che spiega in parte la “dipendenza” dei genitori nei confronti del profumo dei neonati.

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  • Adolescenti
    Nei ragazzi più grandi si registra una maggiore concentrazione di acidi carbossilici, correlati a sentori decisi come la capra o certi formaggi stagionati, ma anche alla tipica “zaffata” d’erba macerata e urina. Non suona troppo invitante, ma è un quadro piuttosto veritiero.

Perché gli adolescenti “puzzano” di più?

La ragione principale risiede nell’iperattività delle ghiandole sebacee, che tornano in piena azione a partire dalla pubertà.

Il sebo, mescolandosi con il sudore e i batteri naturalmente presenti sulla pelle, genera un bouquet olfattivo molto più intenso. In sostanza, gli adolescenti non emanano cattivi odori a causa di un peggioramento dell’igiene personale (anche se talvolta può contribuire), ma soprattutto per via di una trasformazione fisiologica che attraversano in questa delicata fase di crescita.

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Camere malsane, le conseguenze su sonno e salute

Sebbene possa sembrare un cliché divertente, la “cameretta puzzolente” dell’adolescente non è soltanto un mito. L’odore forte e stagnante, se non gestito, può rendere spiacevole la convivenza familiare e, in casi più estremi, compromettere la qualità dell’ambiente domestico. Uno spazio chiuso dove l’aria non circola adeguatamente, carico di odori corporei e umidità, può diventare malsano, sia a livello olfattivo sia dal punto di vista microbiologico.

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L’igiene della stanza non riguarda soltanto il naso. «Respirare aria stagnante, povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica, può influire negativamente sulla qualità del sonno», spiega il professor Sergio Garbarino, neurologo dell’Università di Genova e membro dell’Accademia Italiana di Medicina del sonno (AIMS). L’olfatto, infatti, modula i processi di addormentamento e di mantenimento del sonno: un odore fastidioso può aumentare il tempo necessario per prendere sonno, compromettere il riposo e, di conseguenza, ridurre la concentrazione il giorno seguente.

Non è un problema da sottovalutare, soprattutto per ragazzi in fase di sviluppo, che affrontano giornate intense tra scuola, sport e altre attività. Dormire male, oltre a provocare stanchezza e svogliatezza, può favorire ansia e irritabilità, influenzando il rendimento scolastico e la stabilità emotiva.

Il ruolo dell’umidità e la questione “muffa”

Durante la notte, un adolescente può produrre da 200 a 700 ml di umidità attraverso la respirazione e il sudore. Questa umidità si disperde nella stanza, alzando il tasso di vapore acqueo e, se non viene ricambiata, può favorire la comparsa di muffa. Quest’ultima, oltre a peggiorare ulteriormente l’odore, può essere dannosa per le vie respiratorie e generare un ambiente pericoloso per la salute.

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Per tutti questi motivi è fondamentale arieggiare bene le camere da letto, oltre al resto della casa. Mantenere una corretta ventilazione, specie al risveglio, permette di regolare i livelli di umidità e migliorare la qualità dell’aria, prevenendo il ristagno di batteri, virus e polveri allergeniche.

Come creare un ambiente salutare nella cameretta dei ragazzi

Ecco alcuni accorgimenti pratici per ottimizzare la qualità dell’aria e il benessere all’interno delle nostre case:

  1. Regolare la temperatura: Mantenere la temperatura in casa tra i 18°C e i 22°C aiuta a dormire meglio e a controllare la proliferazione di batteri.
  2. Gestire l’umidità: Il tasso ideale sta tra il 30% e il 70%. Un igrometro può aiutare a monitorare costantemente questi valori.
  3. Ricambio dell’aria: Aprire regolarmente le finestre, o dotarsi di un sistema di ventilazione meccanica, previene l’accumulo di anidride carbonica e odori sgradevoli. Per limitare il rischio di asme e allergie si dovrebbe rimuovere la polvere con frequenza ed eventualmente utilizzare filtri o purificatori per rimuovere le particelle in sospensione.
  4. Ridurre i rumori: L’inquinamento acustico disturba il sonno. Dove possibile, si possono installare pannelli fonoassorbenti o optare per finestre insonorizzate.
  5. Illuminazione naturale e artificiale: Far entrare la luce del giorno contribuisce a regolare i ritmi circadiani. Di sera, invece, è importante adottare luci calde e non troppo intense, per preparare corpo e mente al riposo. Per lo stesso motivo, è consigliabile limitare l’uso di schermi appena prima di andare a dormire.

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