A quale età si può dare la frutta secca? Perché è importante e come si può proporre ai bambini in modo da fargliela apprezzare?
Sono solo alcune delle domande che riguardano l’introduzione della frutta secca nella dieta alimentare di un bambino, un cibo ricco di principi attivi utili al suo fabbisogno giornaliero. Iniziamo per step dandovi alcune informazioni di base sulla frutta secca.
A quale età si può introdurre la frutta secca
Mandorle, noci, pinoli, pistacchi sono alimenti allergizzanti che è bene evitare durante il primo anno di vita. Dopo i 12 mesi, e solo dopo averne parlato con il proprio pediatra di fiducia, è possibile dare ai bambini la frutta secca frullata o tritata finemente sotto forma di gelati o granite, creme o impasti non troppo solidi.
Perché è importante per i bambini
La frutta secca contiene diversi principi attivi salutari per adulti e bambini tra cui grassi insaturi, Omega 3, proteine vegetali, fibre, vitamine.
Sempre sotto consiglio del medico è possibile dare questo alimento così ricco di attivi come “rimedio naturale”. Ad esempio le prugne sono molto indicate per contrastare la stipsi, le albicocche contengono potassio e sali minerali, i pinoli hanno molto ferro, l’uvetta ha un’azione diuretica.
Come proporre la frutta secca ai bambini
Dare questo alimento ai bambini può essere un buon motivo per fargli apprezzare già da piccoli diversi sapori a tavola. La frutta secca ai bambini la si può proporre a merenda o a colazione, alternandola a break dolci e più comuni, ma meno sani.
La si può frullare, dare insieme al latte o con i cereali ricchi di fibre e molto salutari per i bambini. La si può proporre anche senza altri abbinamenti, ma con delle composizioni sul piatto divertenti e giocose, in cui spaziare con i colori o con dei disegnini simpatici può diventare motivo per stuzzicare l’appetito e strappare un sorriso.
Il video della settimana