Quando i supermercati hanno spopolato, l’idea di poter scegliere con le proprie mani inguantate gli ortaggi sfusi nel reparto ortofrutta fu accolta come una rivoluzione copernicana. E, in effetti, lo fu: da sempre era il fruttivendolo a mettere nel sacchetto gli ortaggi e l’idea di poter selezionare in prima persona, senza intermediari, la frutta e la verdura da acquistare incuriosì, colpì e conquistò un po’ tutti.
Oggi, si apre una nuova frontiera nell’acquisto della frutta e della verdura: il pick your own, uno stile di consumo critico in voga da tempo oltreoceano e relativamente nuovo nel nostro Paese.
Il suo funzionamento è semplicissimo: alcune aziende agricole mettono a disposizione i loro frutteti e il cliente, munito di guanti e secchio, gira liberamente fra i filari e sceglie direttamente dall’albero i frutti ritenuti migliori.
Il vantaggio è notevole: per i consumatori c’è la possibilità di acquistare frutta a kilometri zero, di trascorrere qualche mezzora diversa immersi nella natura, piuttosto che fra le luci al neon del supermercato, e di ridurre i costi, saltando l’intermediazione del supermercato o del rivenditore.
Le famiglie, in più, colgono l’occasione per insegnare ai bambini i ritmi della natura, il processo di maturazione dei frutti e vivere un’esperienza nuova, lontano dalla città con i suoi rumori e il suo smog.
Un portale a tema che raccolga tutti i produttori che propongono questo sistema di compravendita purtroppo non esiste ancora; per trovare il punto più vicino a noi possiamo affidarci al passaparola. E forse è meglio così, anche il metodo di ricerca un po’ d’altri tempi contribuisce a rendere più fascinoso un nuovo modo di comprare frutta e verdura a km 0.
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