Prossimamente, in Piemonte, ci sarà l’apertura di quattro “palestre” molto speciali che serviranno ad aiutare i bambini con fragilità cognitive.
Piemonte, arrivano le palestre per il potenziamento cognitivo
Il progetto della Consulta Persone in Difficoltà (CPD) e della Associazione Diritti Negati, che ha già visto coinvolta la città di Torino, aggiunge alla sua lista di Centri HPL anche i comuni di Alessandria, Biella, Novara e Savigliano.
In queste città, a breve, ci sarà l’apertura di vere e proprie “palestre per il cervello”, ovvero centri HPL, acronimo di “High Performance Learning”, indirizzati ai bimbi con fragilità cognitive.
I bambini tra i 6 e i 10 anni che presentano problemi relativi alle abilità intellettive potranno usufruire gratuitamente di questi centri e ottenere il supporto necessario che li aiuti a potenziare l’apprendimento.
Scopo di questo progetto è quello di potenziare la memoria e l’attenzione dei più piccoli, lavorando in coesione con la scuola, i neuropsichiatri infantili, psicologi e le famiglie.
Un’intera equipe di specialisti, dunque, che mirerà a potenziare le abilità cognitive dei bambini che presentano importanti limiti e problematiche, proponendo attività ludiche e didattiche, supportate anche da innovativi software digitali.
“Palestre per il cervello”: il supporto della Regione Piemonte
Il centro di potenziamento per le abilità cognitive è già in funzione a Torino, e precisamente presso “l’Educatorio della Provvidenza”, e ha registrato dati molto positivi.
Per tale motivo, la Regione Piemonte ha stanziato 1 milione di euro per ampliare questo progetto, definendolo come importante forma di supporto per le situazioni di “Funzionamento Intellettivo Limite”.
Riguarda dunque quei bambini che non presentano dei DSA, né tra i disabili intellettivi e neanche tra i soggetti con svantaggio socio-culturale e linguistico: una condizione definita di “borderline cognitivi”, in cui il bambino, non avendo nessuna certificazione per la legge 104/92 non ha diritto all’insegnante di sostegno.
Non si parla quindi di una patologia, bensì di una limitazione del “funzionamento adattivo” dell’alunno, un comportamento atipico che non permette a determinati bambini di apprendere ed elaborare le informazioni in maniera adeguata.
Secondo l’ultima direttiva sui bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES) le situazioni di Funzionamento Intellettivo Limite sono state calcolate attorno al 2,5% degli studenti, che corrisponde a circa 200.000 alunni in Italia (fonte Ministero dell’Istruzione e Merito).
Considerando che i piccoli che soffrono delle limitazioni cognitive non hanno diritto all’insegnante di sostegno, la Regione Piemonte ha ritenuto necessario realizzare questi centri per supportare il più possibile le famiglie.
Le autorità e i principali responsabili dei progetti, infine, sperano che queste iniziative possano essere d’ispirazione per altre regioni di Italia. La presidente di CPD Francesca Bisacco ha infatti dichiarato “Si tratta di un esempio che potrebbe essere replicato perché ha una ricaduta positiva sul futuro dei bambini ed evita conseguenze sanitarie”.
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