Lo scorso 7 maggio, in occasione del settimo Congresso Nazionale della Società Italiana della Contraccezione (SIC), è stata presentata in Italia la rivoluzionaria innovazione in campo scientifico, particolarmente in auge negli States: la pillola per avere il ciclo una volta ogni 3 mesi, quindi solo 4 volte in un anno.
Con finalità sia contraccettive (viene dichiarata un’efficacia del 99%) che curative (questa pillola è particolarmente indicata quando ci sono gravi disturbi legati alla comparsa delle mestruazioni, ad esempio l’endometriosi o la dismenorrea), la pillola ha già provocato un intenso dibattito e una netta divisione fra chi è favorevole e chi no.
Fra i vantaggi che gli esperti riconoscono a questa pillola c’è una comodità personale: per chi pratica sport, per chi va incontro a momenti speciali della propria vita (ad esempio il matrimonio) così come competizioni ed esami decisivi, l’assenza del ciclo mestruale può essere molto vantaggioso.
La mancanza del ciclo porterebbe la donna a essere più attiva e dinamica, a dover assumere una minore quantità di medicinali (ad esempio antidolorifici) e a consumare un minor numero di assorbenti. Oltre allo stile di vita, anche la salute della donna ne beneficerebbe: meno sindrome premestruale, meno anemia e, secondo i ginecologi, nessuna incidenza negativa sulla salute delle donne dovuta alla mancanza delle mestruazioni.
Dall’altra parte, invece, c’è chi non vuole proprio saperne: la ciclicità delle mestruazioni fa parte della nostra salute e questa nuova pillola non sarebbe che l’ennesima occasione per manipolare il nostro corpo, riducendo fra l’altro le responsabilità maschili per quanto riguarda l’assunzione di anticoncezionali. Insomma, vale davvero la pena mettere mano ai fenomeni e ai cicli naturali solo per una comodità personale?
E voi, care lettrici, da che parte state? Avete già assunto o vorrete comunque provare quest’ultima novità scientifica o non volete nemmeno vederla da lontano?
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