Lavoro, impegni, corse sfrenate per conciliare tutto. Genitori sempre meno presenti e mille sensi di colpa che a volte, invitano a compensare le mancanze con i regali. Soprattutto In vista delle festività, mamma e papà, si trovano spesso a comprare regali costosi e talvolta inutili, come per sostituirli al tempo e alla scarsa qualità di questo -sempre di fretta- che riescono a dedicare ai propri figli, senza pensare che serve più amore e meno regali per crescere dei figli felici.
Comprare dei regali per i propri bimbi, può rivelarsi appagante soprattutto per il genitore che vede, temporaneamente, il proprio figlio felice per l’oggetto appena ricevuto.
Ricevere tanti giochi potrebbe però essere diseducativo per il bambino che potrebbe essere portato a cercare la soddisfazione personale non nelle relazioni ma attraverso l’accumulo di oggetti materiali.
Non a caso secondo uno studio dell’Università del Missouri i bambini che hanno ricevuto molti giochi da adulti sarebbero più inclini al debito, al gioco d’azzardo e allo compulsivo.
Troppi regali e la perdita del senso del valore delle cose
Inoltre, con un consumismo smoderato, l’ennesimo regalo appena ricevuto avrà la sua ora di gloria e dopo verrà abbandonato in mezzo a tanti altri giochi, o magari conservato in una scatola della soffitta, lasciando il vuoto e la solitudine, che neanche tutti i giocattoli di questo mondo possono colmare, quando i genitori non sono abbastanza presenti.
Ciò di cui hanno realmente bisogno i bimbi, sono:
- l’amore incondizionato, di mamma e di papà ma anche degli altri parenti vicini
- tempo di buona qualità da condividere
- cure costanti
- sentire che sono importanti e che ci piace stare con loro
Regaliamo tempo, e non giocattoli
Ci siamo resi conto che stiamo allevando un piccolo despota, capriccioso e viziato, che ogni volta che siamo in un negozio, urla e strilla perché vuole un giocattolo nuovo?
Forse dobbiamo rivedere i valori e mettere in discussione il nostro metodo educativo e il tempo che dedichiamo a nostro figlio.
Compensare l’assenza con numerosi regali, è uno degli errori frequenti di tanti genitori.
La proiezione dei propri desideri sui figli
Quante volte sarà capitato di vedere in una vetrina un giocattolo che da piccoli ci piaceva tanto, e comprarlo per nostro figlio? Questo gesto, seppur fatto senza dubbio in buona fede, è sbagliato: nostro figlio ha i suoi desideri e le sue preferenze e non è detto che queste coincidano con le nostre.
Anticipando le sue richieste rischiamo che per compiacerci e non darci delusioni, rinuncia alla sua personalità, distogliendolo dalle sue reali preferenze.
Questo accade anche quando mamma e papà iscrivono i figli ad uno sport che essi stessi amavano da bambini, nella speranza di vedere proiettato nel figlio, gli obiettivi non raggiunti e i desideri non realizzati.
L’anticipazione del desiderio, un errore da evitare
Un altro motivo per cui dovremo evitare di riempire nostro figlio di regali, con la convinzione errata di soddisfare i suoi bisogni, è che in questo modo lo confondiamo sul valore che un regalo deve avere.
Il bambino si ritrova sommerso di regali, probabilmente che neanche ha chiesto e che non desidera realmente.
Così facendo lo priviamo del piacere di scegliere quello che davvero preferisce e di desiderarlo.
L’attesa e il desiderio sono aspetti molto importanti nell’educazione perché permettono al bambino di capire che non si può ottenere tutto e subito, se l’ottenimento dell’oggetto desiderato poi richiede un sacrificio o un impegno, ne aumenta il valore e di riflesso l’autostima del bambino che è riuscito ad ottenerlo.
Ricevendo regali continuamente nostro figlio crescerà con la convinzione che avere tutto è dovuto, e che per essere felice, ha bisogno delle cose materiali.
Se non vogliamo regalargli un futuro fatto di oggetti, freddo, distaccato, consumista, smettiamola di comprare continuamente regali e impariamo a dedicargli più tempo.
Sarebbe più corretto limitare i regali alle occasioni speciali, comprando al bambino ciò che desidera e per cui mostra preferenze, dandogli modo di dare il giusto valore al regalo ricevuto e allontanando il pensiero che questo sia l’ennesimo surrogato che sostituisce la mamma e il papà.
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