Da quando siamo mogli e mamme, difficilmente riusciamo a trovare il tempo per una serata al ritmo di divano e film romantici tutti cuoricini e dolcezze; tuttavia, quello per versare qualche lacrima lo troviamo ancora: in cucina, a tagliare la cipolla.
C’è chi la ama e chi la detesta, tuttavia, molto democraticamente la cipolla fa bene a tutti, a estimatori e a detrattori.
Il suo più grande difetto si chiama zolfo: elemento che sviluppa al suo interno quando cresce e che porta, quando questa viene tagliata, alla liberazione della allinasi, sostanza responsabile del bruciore agli occhi e alla lacrimazione.
Vediamo dunque alcuni consigli per rimediare a questo fastidioso inconveniente.
Innanzitutto, se la cipolla è stata riposta in frigorifero o in freezer il rilascio della sostanza avviene in tempi più brevi, motivo per cui conviene inserirla in frigo per tempo e lasciare che si raffreddi prima di incominciare ad affettarla.
Un altro consiglio è quello di tagliare a metà la cipolla e bagnare frequentemente la cipolla sotto l’acqua corrente (raccogliendo l’acqua in una bacinella): se l’operazione fosse troppo dispendiosa in termini di tempo, si può bagnare solamente la lama del coltello.
Vinciamo la tentazione di stropicciarci gli occhi quando ci bruciano e liberiamoci subito della buccia, anch’essa contribuisce alla lacrimazione; man mano che affettiamo l’ortaggio mettiamolo già in casseruola, lontano dai nostri occhi.
Le nonne, infine, consigliavano di tenere vicino al tagliere una candela accesa o un bicchiere d’acqua ripieno.
Così facendo dovremmo essere riuscite a sbucciare e tagliare la nostra cipolla risparmiandoci qualche lacrima di troppo: le nostre minestre avranno un tocco in più e le nostre insalate un pizzico di brio.
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