PizzaAut si espande: il nuovo progetto per accogliere più ragazzi autistici

18 Luglio 2024 –

PizzAut, l’associazione che si batte per l’inserimento lavorativo di persone con autismo, non si ferma mai. Dopo il successo delle pizzerie, arriva “PizzAutoBus“, un nuovo progetto presentato a Milano lo scorso 9 luglio che prevede l’utilizzo di food truck per creare ancora più opportunità di lavoro per i giovani autistici.

PizzAutoBus: un’opportunità per l’inclusione sociale

Il progetto “PizzAutoBus” rappresenta un grande passo avanti per PizzAut, che da anni lavora per l’inclusione lavorativa delle persone autistiche. I numeri sull’autismo, come ha ricordato Nico Acampora, fondatore del progetto, non vanno mai dimenticati:

In Italia ci sono oltre 600 mila persone affette da autismo, ed è autistico un bimbo nato ogni settantasette. Solo l’1% di queste persone trova un inserimento nel mondo del lavoro, ed è un paradigma che va assolutamente cambiato: lo dimostra l’esempio di PizzAut, una cinquantina di ragazzi che sono passati da noi e hanno avuto una formazione. Qualcuno ha preso altre strade, ma il nostro obiettivo è tenerli a lavorare con noi, ovviamente con uno stipendio regolare.

Dopo aver aperto due locali in Lombardia, a Cassina Dè Pecchi e Monza, l’organizzazione ora punta a costruire e mettere su strada cento food truck nei prossimi dieci anni. L’esperienza dei food truck di PizzAut ha radici già negli anni della pandemia, quando, con i ristoranti chiusi, l’organizzazione portava pizze ai medici e infermieri impegnati negli ospedali e negli hub vaccinali.

Con il supporto di PwC Italia, il progetto mira ad assumere 120 giovani autistici entro il 2028 e gestire 30 food truck. L’obiettivo a lungo termine è ancora più ambizioso: arrivare a 500 assunzioni e oltre 100 food truck operativi entro il 2034.

Ogni food truck potrà impiegare fino a cinque giovani, creando inizialmente 75 posti di lavoro con l’obiettivo di espandersi fino a 500 posti a regime. La soluzione dei food truk, secondo Nico Acampora, offre innumerevoli vantaggi:

Costano sicuramente meno di una pizzeria fisica – parliamo di circa 100 mila euro a mezzo – e sono più agevoli da gestire. In più si muovono: possono sostare la mattina nelle scuole e fare formazione, facendo toccare con mano agli studenti l’esperienza di PizzAut e, fisicamente, la pizza stessa. Alla sera possono animare le feste di paese, le aziende e gli oratori. Lavorando e sensibilizzando: grandi valori dietro a una semplice pizza, insomma».

Formazione e supporto per un futuro inclusivo

Oltre alla creazione di posti di lavoro, l’iniziativa prevede anche corsi di formazione specifici per preparare 56 giovani a lavorare sui primi PizzAutoBus. Il lavoro è visto come un veicolo fondamentale per l’inclusione sociale, capace di trasformare queste persone autistiche in cittadini attivi e autosufficienti. I corsi di formazione saranno fondamentali per fornire ai giovani le competenze necessarie per lavorare nei food truck, garantendo al contempo un servizio di alta qualità ai clienti.

PWC Italia ha offerto un supporto pro-bono fondamentale per lo sviluppo del piano aziendale di PizzAutOnlus per il progetto PizzAutoBus. Un team di esperti di PwC Strategy& ha fornito analisi di mercato, stime di costi e ricavi, e supporto legale.

Oltre 50 aziende hanno partecipato alla presentazione del progetto PizzAut, dimostrando un concreto interesse nel supportare questa lodevole iniziativa. La collaborazione con il settore privato è un tassello fondamentale: molto importante sarà il coinvolgimento di altri partner che, a livello territoriale, gestiranno fisicamente i mezzi, impegnandosi ad assumere ragazzi autistici.

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L’inserimento lavorativo di queste persone, oltre a essere un obiettivo sociale, avrà anche un impatto economico positivo, come ha dichiarato lo stesso Acampora:

A obiettivo raggiunto, l’inserimento lavorativo di tutte queste persone farà risparmiare circa 100 milioni allo Stato italiano, ma soprattutto andrà a dimostrare come e quanto è importante assicurare un futuro a tanti ragazzi che meritano e hanno il diritto di trovare una dignità lavorativa.

PizzAut dimostra che l’inclusione lavorativa delle persone autistiche non solo è possibile, ma può anche essere un modello di successo replicabile su larga scala, capace di portare a risultati inimmaginabili:

Da noi sono successi miracoli: ragazzi che non parlavano con nessuno e ora prendono le comande interagendo benissimo con i clienti; oppure altri che non avevano mai preso un mezzo pubblico e oggi vengono da soli al lavoro. Un lavoro che ha restituito loro vita e speranza. Ecco perché da noi è vietato calpestare i sogni.

Fonte immagini: www.pizzaut.it

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