Mangiare pesce è fondamentale, lo dice la scienza. Anche per i bambini, aggiunge il medico pediatra Italo Farnetani, che consiglia quale pesce è più adatto per i più piccolo e come invogliarli a consumarlo più spesso.
L’importanza del pesce nell’alimentazione pediatrica
Secondo alcune recenti ricerche, i bambini italiani non amano particolarmente il pesce, tanto che ne consumano meno di quello che sarebbe necessario, cioè tre volte a settimana.
Forse però il problema sta nel modo in cui gli si presenta. Ad approfondire l’argomento ha pensato il dottor Italo Farnetani, pediatra e docente. Secondo il dottor Farnetani i genitori dovrebbe cercare di far consumare più pesce ai bambini, specialmente quello azzurro, ricco di omega 3.
Tuttavia forzarli a mangiarlo non sembra essere la strategia migliore, soprattutto quando il pesce non è pulito in maniera adeguata e restano le lische, oppure quando si cerca di camuffarlo con salse o cremine.
Secondo Farnetani il pesce di elezione per i più piccoli sarebbe l’alice, che però ha un sapore decisamente particolare.
Ecco perché fornisce anche alcuni utili consigli su come prepararlo.
Come preparare il pesce per invogliare i bambini
La quantità media di consumo di pesce nei bambini è di appena una volta a settimana. Decisamente troppo poco, considerato che il pesce, tra proteine, fosforo, magnesio e acidi omega 3 rappresenta una fonte preziosa di sostanze benefiche.
Farnetani fa notare anche che se le mamme non hanno assunto abbastanza pesce in gravidanza, il sapore non sarà passato al feto attraverso il liquido amniotico, e il bimbo non lo riconoscerà.
I suoi consigli sono chiari e semplici: se il bimbo è piccolo (circa 8 mesi) si possono lessare le alici, mentre verso l’anno di vita il bambino potrà assaggiare le prime polpettine, che diventeranno impanate e fritte verso l’anno e mezzo. Via libera anche al consumo di olive, che oltre a dare sapore al piatto sono un’ottima fonte di acidi grassi di origine vegetale.
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