19 Novembre 2024 –
A partire da novembre, i neonati possono beneficiare di una nuova opportunità per prevenire la bronchiolite, una malattia respiratoria molto comune nei bambini sotto l’anno di età.
Grazie all’introduzione gratuita del Nirsevimab, una terapia innovativa a base di anticorpi monoclonali, il Servizio Sanitario Nazionale mira a proteggere i più piccoli da una delle infezioni più temute durante la stagione invernale.
Che cos’è la bronchiolite e il ruolo dell’RSV
La bronchiolite è una malattia respiratoria che colpisce soprattutto i neonati e i bambini piccoli, solitamente durante i mesi più freddi, da novembre ad aprile. La principale causa di bronchiolite è il virus respiratorio sinciziale (RSV), un virus molto comune che, negli adulti, provoca solo sintomi lievi simili a quelli di un raffreddore. Tuttavia, nei neonati e nei bambini più fragili, può causare infezioni severe delle vie respiratorie, spesso richiedendo il ricovero ospedaliero.
L’RSV è responsabile di una gran parte dei casi di bronchiolite, causando difficoltà respiratorie che possono mettere seriamente a rischio la salute dei più piccoli. Grazie alle nuove misure di prevenzione, si spera di ridurre significativamente i ricoveri e le complicazioni legate a questa patologia.
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Nirsevimab: una protezione innovativa
Il trattamento con Nirsevimab rappresenta una vera e propria svolta nella prevenzione della bronchiolite. Questo trattamento non è un vaccino tradizionale, ma una terapia a base di anticorpi monoclonali.
Gli anticorpi monoclonali sono creati in laboratorio per imitare quelli prodotti naturalmente dal nostro sistema immunitario. Al contrario dei vaccini, che stimolano il corpo a produrre autonomamente gli anticorpi, il Nirsevimab fornisce direttamente gli anticorpi necessari per difendersi dall’RSV, offrendo una protezione immediata.
Il vantaggio principale di questo approccio è la sua rapidità: i neonati sono protetti dal momento in cui ricevono il trattamento, senza dover aspettare che il sistema immunitario sviluppi una risposta. Questo è particolarmente importante per i bambini più piccoli, il cui sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo.
Il Nirsevimab viene somministrato tramite un’unica iniezione intramuscolare, preferibilmente nella coscia del neonato. La tempistica della somministrazione varia in base al periodo di nascita del bambino:
- Neonati nati tra ottobre e marzo: è consigliato somministrare il Nirsevimab durante la prima settimana di vita, idealmente nel reparto maternità o, in caso di ricovero prolungato, prima della dimissione.
- Neonati nati tra aprile e settembre: si raccomanda la somministrazione a ottobre, prima dell’inizio della stagione dell’RSV.
Per i bambini con fattori di rischio per complicazioni da RSV, è consigliata una seconda dose durante il secondo anno di vita. Il Nirsevimab può essere somministrato contemporaneamente ai vaccini abituali, in siti di iniezione separati.
Il Nirsevimab è molto ben tollerato e gli eventi avversi sono molto rari. Entro 3 giorni dall’iniezione sono state osservate reazioni cutanee di ipersensibilità di gravità nulla, in meno dell’1% dei soggetti immunizzati.
Chi può accedere al trattamento gratuito
La terapia con Nirsevimab, nota anche commercialmente come Beyfortus, è disponibile gratuitamente per tutti i neonati nati da agosto 2024 in avanti e per i bambini fragili con meno di due anni.
Questa decisione è stata presa dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha approvato il finanziamento del trattamento attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, consentendo così a molte famiglie di accedere a una protezione innovativa senza oneri economici.
L’obiettivo è quello di proteggere i bambini più vulnerabili durante la stagione invernale, riducendo il rischio di sviluppare forme gravi di bronchiolite e alleviando la pressione sul sistema sanitario. È possibile che in futuro il programma venga esteso ad altre fasce d’età, aumentando ulteriormente la copertura protettiva.
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