Il prolasso uterino e in generale il prolasso degli organi pelvici è una condizione in cui gli organi addominali, come utero, vescica, intestino e retto, discendono verso il basso a causa del cedimento dei muscoli e dei legamenti del pavimento pelvico.
Spesso questo cedimento avviene in seguito alla gravidanza e può causare dolore e disagio, compromettendo la qualità della vita quotidiana.
Sintomi del prolasso uterino
I sintomi del prolasso uterino variano a seconda della gravità e della zona coinvolta. Le donne possono avvertire una sensazione di peso o ingombro nella zona vaginale o nel bacino, spesso descritta come la sensazione di sedersi su una palla.
LEGGI ANCHE: I cambiamenti della vagina post parto
In alcuni casi, una massa può protrudere dal canale vaginale, accompagnata dalla sensazione che qualcosa stia cadendo. Il rapporto sessuale può risultare doloroso, e possono verificarsi incontinenza urinaria o fecale, disturbi intestinali, perdite di gas e difficoltà nel fare la pipì. Fastidio o dolore nel basso ventre e mal di schiena sono comuni.
Questi sintomi tendono a peggiorare verso la fine della giornata, dopo aver trascorso molte ore in piedi, dopo sforzi eccessivi, o in accompagnamento a episodi di stipsi.
Tipi di prolasso degli organi pelvici e diagnosi
Il prolasso non coinvolge solo l’utero. L’isterocele è il prolasso dell’utero che scende in vagina. Può riguardare la vescica che spinge contro la parete anteriore della vagina, mentre il rettocele coinvolge il retto. L’enterocele riguarda l’intestino tenue che cade tra la parete posteriore della vagina e il retto. Quest’ultimo può verificarsi insieme al prolasso dell’utero o del retto.
LEGGI ANCHE: Più di una mamma su tre ha problemi di salute duraturi dopo il parto
La diagnosi del prolasso avviene durante una visita ginecologica. Il medico fa un’anamnesi dettagliata su gravidanze, menopausa, deficit ormonali e fattori di rischio come obesità e stipsi cronica.
Durante la visita, il medico può chiedere alla paziente di stare in piedi o effettuare la manovra di Valsalva per valutare meglio il prolasso. Questa manovra consiste semplicemente in un’espirazione forzata a glottide chiusa. Serve per aumentare la pressione intratoracica ed dell’addome ed è utile per diagnosticare diversi disturbi.
Cause del prolasso uterino e gravidanza
Il prolasso degli organi pelvici si verifica quando le strutture muscolari del pavimento pelvico sono allungate o indebolite. Le cause principali includono gravidanza e parto, età e menopausa, obesità, fibromi o tumori, tosse cronica e stipsi cronica. È abbastanza comune anche tra chi fa sollevamento pesi.
Precedenti interventi chirurgici nella zona pelvica e alcune condizioni neurologiche ne possono aumentare il rischio.
Una delle cause più comuni di prolasso uterino è appunto il parto vaginale, soprattutto se accompagnato da complicazioni come un travaglio prolungato o la presenza di un bambino di grandi dimensioni (macrosomia, ovvero un peso superiore a 4 kg). Le lacerazioni vulvo-vaginali significative e la pressione esercitata dal feto nell’utero durante la gravidanza e il parto possono anch’esse contribuire all’insorgenza del prolasso uterino.
Trattamenti per il prolasso uterino
Il trattamento dipende dalla gravità del prolasso. Nei casi lievi, esercizi di Kegel possono essere sufficienti. Questi esercizi rafforzano il pavimento pelvico e devono essere eseguiti quotidianamente.
LEGGI ANCHE: La salute del pavimento pelvico in gravidanza: intervista al fisiatra
Un pessario vaginale, un dispositivo di gomma o plastica, può essere utilizzato per sostenere l’organo prolassato. La terapia estrogenica può aiutare a limitare l’indebolimento muscolare, anche se presenta alcuni rischi come aumento dei coaguli, problemi alla colecisti e rischio di tumore al seno. La stimolazione elettrica e il biofeedback sono utili per la contrazione attiva e passiva della muscolatura pelvica. La radiofrequenza ed elettroporazione stimolano la produzione di collagene e migliorano la tonicità dei tessuti.
L’intervento chirurgico può essere necessario per il prolasso avanzato (III o IV grado). Per il prolasso uterino, si può ricorrere alla isteropessi (sospensione dell’utero) o alla isterectomia (asportazione dell’utero).
Prevenzione del prolasso uterino
Per prevenire il prolasso uterino è importante praticare regolarmente esercizi di Kegel per rafforzare il pavimento pelvico, mantenere un peso corporeo sano, seguire una dieta equilibrata ricca di fibre per evitare la stitichezza e evitare sforzi eccessivi che aumentano la pressione intra-addominale.
Gli esercizi di Kegel sono infatti fondamentali per rafforzare il pavimento pelvico. Il primo passo è imparare a riconoscere i muscoli giusti, interrompendo per pochi secondi il flusso urinario. Una volta identificati, si eseguono contrazioni volontarie dei muscoli pelvici per 10 secondi, ripetendo l’esercizio fino a 10 volte per rinforzare i muscoli pelvici.
Il video della settimana