Avevano portato a scuola una pistola ad aria compressa per sparare alla nuova insegnante, la professoressa Maria Cristina Finatti.
È quanto accaduto lo scorso ottobre in una classe dell’Istituto Viola Marchesini di Rovigo, filmato e poi diffuso sui social dagli stessi autori dell’atto vandalico. Oggi, al termine dell’anno scolastico, i responsabili si sono ritrovati promossi e con un bel 9 in condotta, a differenza di ciò che la professoressa si aspettava.
Come sono andati i fatti e perché la scuola non ha preso provvedimenti più seri?
I ragazzi coinvolti nell’accaduto sono 5 studenti, ma solo due di loro sono stati ritenuti maggiormente responsabili, ovvero chi ha sparato e chi ha ripreso il tutto. Assieme ai danni fisici ricevuti, comprensivi di lesioni sul viso fatte dallo sparo di due palline, una delle quali ha quasi rischiato di prendere l’occhio, la docente ha contestato la promozione degli alunni con 9 in condotta in pagella, considerandola anche una “sberla” morale.
L’insegnante si è sentita fortemente delusa ed emarginata dal consiglio studentesco per la gestione della vicenda; oltre a non aver ricevuto scuse da parte delle famiglie, l’Istituto ha infatti deciso di non infliggere sanzioni gravi ai ragazzi, come sospensioni o bocciature, facendo prevalere il loro rendimento scolastico.
Anche il Provveditore Scolastico per Padova e Rovigo si è espresso in tal senso, menzionando la decisione della scuola come «Determinata dal rendimento» dei ragazzi e di intraprendere un percorso educativo interno con servizi a favore della scuola, piuttosto che punirli definitivamente per un singolo atto.
Ora il Ministro all’Istruzione e al Merito chiede spiegazioni all’istituto
Decisamente differente la scelta del Consiglio d’Istituto della scuola di Abbiategrasso che ha votato all’unanimità per la bocciatura dello studente che aveva aggredito l’insegnante con un coltello, provvedimento che non è passato inosservato per la docente veneta e per i suoi legali.
Questi ultimi infatti, dopo aver appreso della promozione, si sono adoperati per informare il Ministro Valditara che, in prima persona, ha richiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno portato la scuola a prendere questa decisione.
Rispetto l'autonomia di ogni scuola, tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso, anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. (1/2)
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) June 22, 2023
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