È allarme tra gli endocrinologi italiani per i sempre più numerosi casi di pubertà precoce che hanno interessato i bambini italiani nel 2020: uno studio condotto reparto di Endocrinologia dell’Ospedale Bambin Gesù, condotto dal professor Marco Cappa e pubblicato sul Journal of Pediatrics, svela il problema insorto durante il lockdown e prova a individuarne le cause.
Pubertà precoce: di che cosa si tratta
La pubertà indica il periodo in cui un individuo raggiunge la maturazione sessuale. Solitamente tale traguardo può arrivare dai 9 ai 13 anni di età, a seconda del sesso del bambino e delle sue caratteristiche genetiche. Si parla di pubertà precoce quando lo sviluppo dei caratteri sessuali arriva prima degli 8 anni nelle femmine e prima dei 9 nei maschi: si tratta di un fenomeno relativamente raro (che colpisce in Italia da 1 a 6 bambini ogni 1000), ma che dall’inizio della pandemia è in serio aumento e per questo ha fatto preoccupare gli esperti.
Nello specifico, secondo lo studio effettuato, i casi di pubertà precoce nel periodo marzo-settembre 2020 sono stati 224 pazienti, contro i soli 93 dell’anno precedente.
Pubertà precoce: le cause dell’aumento dei numeri
Lo studio prova a spiegarsi anche le cause di questo repentino aumento dei casi, cause che sono molteplici e agiscono in sinergie. Da un lato, il cambiamento delle abitudini alimentari, dovuto alla permanenza forzata in casa che ha portato molti genitori a fare esperimenti culinari, non sempre salutari.
Non è da sottovalutare poi l’aumento delle ore passate di fronte ad apparecchi elettronici, come smartphone, tablet o computer, sia per esigenze didattiche che per scopi ludici, e la riduzione dell’attività fisica.
A ciò, possono aggiungersi cambi di umore e traumi psicologici dovuti alla situazione pandemica, che l’organismo può aver somatizzato con un’accelerazione della maturazione sessuale.
Si attendono ulteriori sviluppo dello studio, che possano fornire una risposta più concreta in modo che il problema possa essere arginato.
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