Quanti ricordi avete della vostra infanzia? Io pochissimi. Dico sempre di essere stata una bambina felice e molto amata ma di quando ero bambina ho poche, sfocate, immagini.
I ricordi che ho, quelli vivi, si contano sulle dita di una mano e uno di questi, il primo, è legato ad un evento triste anche se io non lo ricordo con dolore.
Avrò avuto circa quattro anni e mia mamma mi venne a prendere all’asilo in anticipo, dicendomi che la mia bisnonna “era volata in cielo”.
Quell’immagine mi era sembrata un’immagine così bella e il fatto di avere mia mamma lì con me così speciale, che non pensai mai nemmeno per un momento che quello che era successo era qualcosa di molto triste.
Tutto il resto, a parte poche, nitide, immagini, è sfocato e proprio grazie a ciò ho potuto decidere che la mia infanzia è stata quella di una bambina amata da tutti e coccolata.
Mi chiedo spesso se i ricordi dei nostri figli si possono costruire ad hoc.
Creare situazioni che un giorno diventino una coccola per gli adulti che saranno. Mi chiedo se possiamo agire sulla narrazione che gli uomini e le donne di domani, i nostri bambini, faranno dei loro primi anni di vita.
Mi piace pensare che alcune cose che faccio con Pietro andranno di diritto nel suo bagaglio di ricordi che un giorno lo faranno sentire un bambino amato e, quindi, un uomo capace di amare. Ecco, se dovessi dire qual è il mio impegno di madre direi questa cosa: costruire i ricordi di mio figlio.
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