Interi scaffali in libreria con manuali e guide, corsi e valanghe di consigli (non richiesti, naturalmente) sono gli strumenti che riescono perfettamente a veicolare un messaggio sbagliato alla futura mamma, quello che per rispondere ai bisogni del bambino nei primi mesi di vita bisogna imparare e studiare sui libri. E i libri vanno bene, ma che dire del contatto pelle-pelle?
Contatto pelle-pelle: l’abc dell’istinto materno
Si arriva, così, a sottovalutare l’importanza dell’istinto materno che, da sempre, ha permesso al genere umano di sopravvivere, di sapere cosa fare, di fronteggiare – armati della sola nostra pelle – le avversità del mondo che ci circonda. Già, dalla notte dei tempi, è stata proprio la pelle a insegnarci come reagire e proprio il contatto pelle-pelle è oggi quanto mai rivalutato nell’ottica di benessere del neonato.
Un bambino appena nato si sente in un mondo che non conosce, “strappato” dal caldo nido che lo ha protetto per nove lunghi e confortevoli mesi. Un senso di abbandono lo pervade e il modo migliore per farlo sentire meno spaesato è la presenza di un corpo caldo e vivo che, al pari di vitamine, sali minerali, proteine, rappresenta una forma di nutrimento per il suo corpo.
Il contatto pelle-pelle nei piccoli gesti quotidiani
In questo senso, capiamo l’importanza dell’essere portati in fascia, soluzione che al di la’ degli aspetti pratici permette al bambino di sentirsi meno solo e molto amato.
In quest’ottica, quindi, percepiamo il bagnetto serale come un momento di intimità fra mamma e bebè, e non solo un dovere di cura e igiene, così come il massaggio rilassante che, nella giusta atmosfera di luci e suoni, regala cinque minuti di esclusività fra genitore (non dimentichiamo che anche nella relazione con il papà il contatto pelle-pelle ha un ruolo decisivo) e bambino.
Un pianto, inteso come una richiesta di attenzione e coccole, non è mai un vizietto, come molti ancora erroneamente sostengono, ma un bisogno primario che, in quanto genitori, siamo chiamati a soddisfare con coccole e carezze.
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Federico Farnetani!