Lori Singaraju, insegnante di letteratura inglese, insegna da 15 anni a studenti del sesto anno (primo anno di scuola media in Italia). Attraverso i temi dei ragazzi, ha scoperto pensieri e sentimenti che raramente vengono condivisi con i genitori.
Ammirazione e amore per i genitori
Tante volte, soprattutto nei primi anni, mamme e papà si sono chiesti “chissà che succede in classe, cosa fa mio figlio quando è a scuola?“. Curiosità e domande legittime, che però spesso non trovano risposta, anche quando cerchiamo di carpire informazioni chiedendo ai nostri figli com’è andata a scuola.
In un lungo post su Facebook Lori Singaraju, insegnante di inglese di stanza a Okinawa (Giappone), desidera raccontare ai genitori quello che lei vede in classe, attraverso anche quello che trova scritto nei loro temi.
LEGGI ANCHE: Eleonora è morta a 13 anni di osteosarcoma, la sua mamma legge il suo ultimo tema
Molti ragazzi scrivono temi esprimendo profonda ammirazione per i loro genitori, spesso citandoli come persone di riferimento. “I vostri figli scrivono di voi nei loro temi, ogni volta che io chiedo loro di raccontare chi ammirano o a chi sono grati. Sì, avete letto bene, scrivono proprio il vostro nome,” rivela Lori. Un’altra cosa che spesso emerge, sono i ricordi d’infanzia, anche attraverso cose banali come i piatti cucinati dai genitori, dimostrando che non è solo il cibo, ma il modo in cui è preparato a renderlo speciale.
Ma l’immenso amore dei ragazzi per i genitori si accompagna spesso a una forte paura di deluderli. “Alcuni dei ragazzi scrivono che hanno paura di deludere le vostre aspettative e di non sentirsi mai abbastanza per voi,” osserva Lori.
Lori si raccomanda quindi con i genitori:
Dite loro quanto siete orgogliosi, non solo dei loro successi, ma di chi sono come persone. Significherà tutto per loro.
Difficoltà comunicative
Ma nei temi emerge anche la semplice difficoltà a comunicare tra generazioni: tanti gli studenti che si sentono incompresi quando i genitori non capiscono le loro necessità e difficoltà, anche in cose banali come imparare ad aprire gli armadietti con la combinazione, soprattutto il primo anno.
Oppure il fatto che tanti genitori non abbiano ancora capito che non si può mettere in pausa i videogiochi online. “I tuoi figli non sanno come dirti che non si possono mettere in pausa i videogame online, come pensi tu,” spiega Lori.
I ragazzi ammettono di mentire occasionalmente, una pratica che comunque Lori ridimensiona “ricordate di aver fatto lo stesso alla loro età”.
Gli studenti poi vorrebbero un coinvolgimento più attivo da parte dei genitori, anche nelle attività scolastiche meno interessanti. “Fingete almeno che vi interessi quello che stanno facendo, anche se sono noiosi esercizi di matematica, i ragazzi si illumineranno,” consiglia Lori.
Il bullismo e le dinamiche sociali
L’insegnante passa poi a parlare di bullismo, che i ragazzi spesso non vedono neanche come tale. “Il bullismo esiste e i ragazzi lo sanno bene, ma spesso non è quello il termine con cui lo definiscono,” dice Lori.
Cerca di rassicurare i genitori, sia dei ragazzi che subiscono atti di bullismo che di quelli che fanno i bulli:
Sono spesso molto cattivi l’uno con l’altro. Ve lo ricordate, vero? Il bullismo è reale ed è terribile, ma non è il termine adatto per la maggior parte di queste interazioni. Per lo più si tratta di persone la cui vita improvvisamente ruota attorno agli amici, ma non conoscono le regole dell’amicizia o come navigare in un contesto sociale. Hanno scarso controllo degli impulsi, sono estremamente autocoscienti e spesso pensano di poter migliorare la propria immagine facendo sembrare qualcun altro peggiore. Non sono sociopatici. Impareranno più abilità sociali, i loro cervelli finiranno di svilupparsi e si adatteranno alla loro nuova realtà ormonale. Nel frattempo, però, è comunque difficile.
Devono sperimentare le conseguenze delle loro azioni. Se intervenite per incolpare gli altri e rimuovere ogni sorta di responsabilità dal vostro bambino, non gli state facendo un favore.
Tempo di qualità con i figli
Lori esorta i genitori a trascorrere più tempo con i propri figli, ascoltando le loro storie e condividendo ricordi personali. “Trascorrete un po’ di tempo con loro, passeggiate mentre vi raccontano dei loro amici e delle loro ossessioni, e non smettete mai di raccontare loro come eravate voi alla loro età” suggerisce.
Sono divertenti. E perspicaci, brillanti, eccentrici, dolci, buffi e soprattutto meravigliosi.
E con un pizzico di ironia la prof. conclude:
Raccontate loro storie di quando avevate la loro età. Ricordategli che sono persone affascinanti e capaci che possono raggiungere grandi traguardi e che hanno anche bisogno di mettere il deodorante quotidianamente. Ogni giorno. Sempre, mi raccomando.
Il video della settimana