È facile che gli adulti dimentichino una cosa importante: nei primi anni di vita i bambini non sono capaci di controllare le loro emozioni. Non riconoscono che cosa sentono, non sono in grado di dosare un sentimento. Può essere felicità o tristezza, ansia, paura o anche rabbia.
Per quanto possa apparire strano, la rabbia può far parte anche dei bambini piccoli. Un genitore ha il compito di aiutare il figlio a controllarla, di educare alla gestione di un sentimento così forte che può essere causa di diversi problemi.
Da che cosa nasce la rabbia dei bambini
I motivi possono essere diversi. Il bambino può provare rabbia perché ha paura di qualcosa ma vuole nasconderlo, non ottiene ciò che desidera, ha una stanchezza accumulata da ore e sfoga il suo disagio con manifestazioni forti.
Capire da che cosa dipende la rabbia è fondamentale per evitare che ogni giorno si presentino gli stessi episodi. In fondo, il bambino attraverso la rabbia comunica a mamma e papà un sentimento, ha necessità di raccontargli un suo stato d’animo. Avvicinarsi più possibile alle sue emozioni è il primo step per tenere a bada sentimenti forti e negativi come questo.
Come gestire e controllare la rabbia dei bambini
Una volta compreso da dove dipende la manifestazione di rabbia, il genitore ha il compito di educare il bambino al controllo di quest’emozione. È importante che non si insegni al piccolo a scacciare via la rabbia, a reprimerla e soffocarla. Il bambino deve imparare a gestirla senza farla sfociare in un comportamento inadeguato.
Detto questo, un’idea utile per educare a un controllo intelligente della rabbia è rendere il bambino più consapevole degli stati d’animo che vive durante la giornata.
Se è vero che da piccolo non è capace di conoscere e capire le sue emozioni, un adulto al suo fianco può, attraverso il gioco, dargli degli indizi.
In che modo nella pratica? Per esempio, se il bambino è sereno e sta giocando con suo papà, si può inscenare una situazione tipica che può scatenare un momento di rabbia. Il genitore deve guidare il bambino al controllo delle emozioni negative, spingerlo a capire che può comunicare il suo disagio in altri modi più efficaci. In quel momento l’adulto deve immedesimarsi nel bambino, deve impersonare una parte, per far capire al figlio come nella pratica ci si potrebbe comportare.
Il tutto, ovviamente, condito da una buona dose di sorrisi e gioco.
Il video della settimana