L’intenzione della ragazza che ha raccolto e trasportato per oltre due ore un pannolino usato per un sentiero del Trentino era quella di dare una lezione di ecologia alla presunta “mamma” (ma poteva essere anche una zia, un nonno, una baby sitter o un papà) che aveva abbandonato il rifiuto inquinante in un luogo ameno, non certo adibito a discarica.
La ragazza ha trovato il pannolino sporco lungo il sentiero che costeggia il fiume, lo ha fasciato e trasportato attaccato al suo zaino per buttarlo correttamente nella raccolta differenziata una volta rientrata a casa: “nonostante non abbia mai coccolato, abbracciato o amato tuo figlio, ho comunque legato il suo pannolino al mio zaino e l’ho portato per due ore e mezza sulla mia schiena. Sì, spero davvero che questa foto scorra tra le tue mani un giorno oppure che, ancora meglio, chi era con te ti riconosca nei miei dettagli e te la mandi”. Questo è quello che si augura la ragazza che ha messo in pratica la buona azione evitando che quel pannolino usato rimanesse lì per 500 anni (questo il tempo impiegato dai pannolini per degradarsi) a deturpare la natura del parco naturale che porta al Lè dla Creda.
Di questa vicenda non condividiamo forse i toni del post che trovate sotto, ma il gesto e l’intenzione sì. Pensate che per ogni bambino, prima che arrivi ad utilizzare il vasino, vengono utilizzati circa una tonnellata di pannolini usa e getta e che questi ultimi rappresentano il 20% dei rifiuti presenti nelle discariche. Tra l’altro i pannolini sporchi sono inquinanti non solo per il lungo processo di decomposizione, ma anche perché possono essere fonte di contaminazioni sia nel terreno sia nelle falde acquifere. La riva di un torrente non è certo il posto ideale per abbandonarli.
Capiamo perfettamente che ci possano essere situazioni o luoghi in cui non è semplice cambiare un bambino oppure avere sempre tutto l’occorrente necessario per fare la cosa giusta, ma è importante che nella quotidianità riflettiamo sulle nostre azioni e sull’impatto che avranno sull’ambiente che lasceremo ai nostri figli. Nessuna di noi è perfetta, ma perfezionabile sì!
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