Vostro figlio aveva tolto senza problemi il pannolino della notte e, da tempo, non capitava più che facesse la pipì a letto. Poi, all’improvviso, ha ricominciato a farlo: una, due, tre volte … E voi avete iniziato a preoccuparvi. Ma ce n’è davvero motivo?
L’enuresi
Enuresi è il termine con cui viene definita la perdita di urine durante il sonno, più di una volta al mese.
L’enuresi è un fenomeno molto comune per i bambini, anche per quelli più grandicelli, e nel novanta per cento dei casi non è dovuto a nessuna patologia.
Si stima che circa il 10% dei bambini che hanno raggiunto i sei anni manifesti ancora l’enuresi, che, fino a questa età, può essere considerata fisiologica, perché alcuni bambini raggiungono il controllo della minzione più tardi rispetto ad altri.
Quando il bambino ricomincia a fare la pipì a letto, dopo che aveva smesso, si parla di enuresi secondaria o regressiva.
Chiedere consiglio al pediatra
Se l’enuresi si prolunga oltre i sette anni, o se il bambino riprende a bagnare il letto dopo almeno sei mesi da quando aveva smesso, è opportuno rivolgersi al pediatra, che escluderà possibili patologie, cause organiche (il bambino si bagna anche di giorno, sono presenti gocciolamenti, c’è in corso un’infezione alle vie urinarie) o cause psicologiche (grandi cambiamenti, tensioni familiari, ecc.).
Come migliorare la situazione
Per risolvere il problema dell’enuresi esistono delle terapie farmacologiche, ma sono l’ultima spiaggia, specialmente per i bambini al di sotto dei sei anni.
Ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare a migliorare la situazione:
- Non sgridare il bambino e spiegargli che non è l’unico a cui succede;
- Fargli fare pipì prima di andare a dormire;
- Non svegliarlo per fargli fare pipì;
- Per la notte, utilizzare dei pannolini a mutandina.
Se non ci sono cause particolari, il problema dovrebbe risolversi spontaneamente.
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