Un giovane papà con una carriera molto promettente a Milano ha deciso di lasciare tutto e tornare nella nativa Puglia, dove il clima è migliore per la figlia, cagionevole di salute.
Rinuncia alla carriera per la figlia
Raffaele è un giovane pugliese. Laureato negli Stati Uniti ritorna in Italia, dove comincia a lavorare nel marketing per grandi aziende del Nord.
Si stabilisce a Milano, dove conosce la sua compagna e nasce sua figlia, Aurora. Quest’ultima manifesta alcuni problemi di salute e la pediatra è molto chiara a riguardo: la piccola Aurora ha bisogno di sole e mare. Da qui la decisione di Raffaele di mollare tutto e tornare nella sua terra d’origine, accontentandosi di un lavoro precario.
La storia è stata raccontata da Raffaele stesso in un’intervista che ha già fatto il giro del web. Il post ha ricevuto numerosissimi commenti e condivisioni e Raffaele ha ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà.
La storia di Raffaele: lieto fine a metà
I problemi di Raffaele sembrano risolversi quando una delle aziende per cui lavora gli propone la possibilità di tornare in Puglia e continuare a lavorare da lì. Tutto sembra perfetto, ma dopo pochi mesi la multinazionale ritira il contratto.
Raffaele deve scegliere: perdere il lavoro o tornare a Milano. L’uomo decide così di abbandonare una carriera in crescita per il bene della figlia e restare accanto alla piccola, anche a costo di restare disoccupato. Per tirare avanti Raffaele è costretto ad accettare lavori saltuari, precari e malpagati, ma l’uomo nel suo post non si dichiara uno sconfitto.
Il suo obiettivo principale rimane la salute di Aurora e in Puglia la bambina non deve più sottoporsi a cicli continui di antibiotici come a Milano. Raffaele scrive nel suo post di non essersi dato per vinto neppure in ambito lavorativo e continua a fare colloqui. Nel frattempo riesce comunque a dare alla sua famiglia tutto ciò di cui ha bisogno.
Le parole di Raffaele hanno rapidamente conquistato il web e il suo post ha ricevuto moltissimi messaggi di ammirazione e solidarietà.
Il video della settimana