Il ritorno a scuola in presenza è ormai alle porte e il governo è chiamato ad affrontare una delle sfide più difficili: impedire un ritorno alla Dad, al netto della possibilità – concreta – che si assista in autunno ad un rialzo dei contagi.
Per questo motivo l’Istituto Superiore di Sanità ha varato un “Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2” pensato per scuola primaria e secondaria di primo grado, con l’obiettivo di monitorare l’andamento dei contagi tra i banchi anche in soggetti asintomatici.
Chiave di volta del piano è la cosiddetta “rete di scuole sentinella”. Di che si tratta? Degli istituti indicati dalle autorità sanitarie regionali, in collaborazione con gli uffici scolastici, che saranno coinvolti da un’attività di testing quotidiana. Grazie a questo sforzo collettivo, almeno 55mila alunni di età compresa fra i 6 e i 14 anni ogni 15 giorni saranno sottoposti a tampone molecolare salivare.
Come si svolgerà l’attività di testing
A supportare concretamente l’attività di testing sarà la Struttura Commissariale guidata dal generale Figliuolo. I bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado che si sottoporranno ai tamponi lo faranno su base volontaria, mediante l’adesione informata dei propri genitori/tutori.
Come raccomandato dal Comitato Tecnico Scientifico, l’accettazione del Piano di monitoraggio non sarà in alcun modo vincolante per quanto concerno l’accesso alla scuola in presenza da parte dei bambini.
Per aderire alla campagna i genitori o i tutori degli alunni dovranno compilare un modulo uniforme su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungerà una dettagliata nota informativa, frutto della collaborazione tra Regioni e ISS, nella quale saranno indicate tra le altre cose la garanzia del rispetto della privacy, le varie figure professionali coinvolte nel processo e gli eventuali passaggi successivi nel caso in cui emerga una situazione di positività.
Il PDF del piano con tutti i dettagli e la numerosità campionaria da raggiungere per ciascuna provincia è scaricabile a questo link
Il ruolo delle famiglie: test salivari a casa
Se durante la prima fase del progetto i tamponi salivari verranno eseguiti direttamente a scuola, con il passare delle settimane saranno le famiglie aderenti al progetto a svolgere un ruolo chiave per la riuscita del Piano.
Trattandosi di un sistema di testing non invasivo – e per questo più adatto ai bambini – saranno gli stessi genitori ad eseguire il prelievo sui propri figli, per poi consegnarlo in uno dei punti di raccolta individuati dalla scuola in accordo con le Asl locali.
Nel caso in cui uno dei bambini risultasse positivo al coronavirus, si procederebbe ad eseguire un secondo tampone dalla sensibilità più elevata (dunque antigenico o molecolare) ma impiegando lo stesso campione salivare rispetto al quale era emersa la positività.
Nel giro di poche ore si sarebbe così in grado di avere un responso definitivo sull’alunno, utile di fatto per verificare la situazione epidemiologica anche all’interno del gruppo classe. Basterà questo Piano per assicurare il ritorno in presenza tra i banchi degli alunni in questo anno scolastico 2021/2022? Ce lo auguriamo tutti!
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