Ieri pomeriggio passeggiavo per Roma e ad un certo punto, ferma in Piazza di Spagna, liquefatta dalle temperature che disturberebbero anche Caronte, mi sono soffermata sull’immagine di una famiglia di, credo, turisti.
Papà, mamma e due figli grandi, ma grandi eh, grandi che il figlio più grande era più alto della mamma e aveva quell’aria lì, tipica dell’adolescente affatto felice dei viaggi in famiglia.
Mi sono soffermata su questa immagine e ho iniziato a fare qualche calcolo e a dirmi che fra più o meno sette o otto anni, io avrò di poco superato i quaranta e mi troverò in quella stessa situazione.
Girare con un figlio grande grande.
Grande col quale confrontarsi, grande abbastanza da avere una sua opinione precisa e definita quasi su tutto. Tanto grande da non lasciarti passare nemmeno una piccola debolezza.
Grande che essere solo responsabili per la sua educazione non basta più perché lui rappresenterà un contradditorio e noi dovremmo anche sforzarci perché piacergli non sarà più così scontato.
Mi chiedo, allora, se sarò abbastanza grande per camminare accanto ad un figlio grande?
Il video della settimana