Tessuti bio, certificazioni di qualità e attenzione verso i temi del riciclo e dell’ecologia.
Il vero trend nel settore della moda bambino non riguarda i colori o il design, bensì l’eco-sostenibilità degli abitini. A cominciare da quelli per i neonati.
Scegliendoli, le mamme proteggono i loro piccoli anche da eventuali allergie o irritazioni della pelle, che nei primi anni è ancora delicatissima.
Innanzitutto, nei primi mesi di vita del bimbo è consigliabile privilegiare tutine e, in generale, abbigliamento con aperture sul davanti o sulla schiena in modo da velocizzare la vestizione del pargolo e non essere costretti a spogliarlo del tutto solo per cambiargli il pannolino. È buona regola rifornirsi di una certa quantità di body. La parola d’ordine per i primi sei mesi è praticità: via libera, quindi, a sacchi-nanna, ovvero pigiamini composti da un solo pezzo (compresi i piedi), chiusure con bottoncini a pressione e magliette con un’ampia apertura per la testa, in modo da essere sicuri di non danneggiare il collo del neonato.
Sul fronte tessuti meglio orientarsi su cotone e lino, freschi e naturali, perfetti per indumenti che stanno a contatto diretto con la pelle. Per i mesi freddi spazio alla ciniglia e ai pigiamini in spugna. Se si opta per la lana, le migliori sono quella d’angora, il mohair ed il cashmere. I bimbi più grandi, poi, hanno necessità di utilizzare un abbigliamento comodo ma che sia anche resistente e facile da lavare, visto che tendono a sporcarsi molto più facilmente e cominciano a circolare liberamente dentro e fuori casa: poliestere e nylon vanno incontro a queste esigenze, mentre la microfibra è ottima perchè traspirante. Il marchio Du Pareil Au Méme utilizza proprio questo genere di tessuti per le sue collezioni bambino all’insegna della praticità e del confort.
Ma il marchio che più rispecchia questa filosofia è Original Marines, leader nell’abbigliamento per bimbo, che si è contraddistinto negli ultimi anni proprio per la sua svolta nel campo dell’eco-sostenibilità: le collezioni moda che accompagnano il bambino dalla tenera età fino all’adolescenza (e anche oltre) privilegiano sempre di più capi biologici al 100%, privi di formaldeide -sostanza nociva per la pelle- e di altri agenti chimici aggressivi.
Original Marines punta su lino e cotone, tessuti che lasciano traspirare la pelle, e promuove la cultura del riciclo, particolarmente importante nel settore moda bambino dal momento che la crescita di quella fascia d’età è decisamente rapida e spesso un bimbo non riesce a sfruttare i capi che indossa se non per qualche mese.
Ma Original Marines non è l’unico brand ad aver sposato la filosofia dell’eco-sostenibilità dei capi: marchi come Cha Bada Bada (specializzato in fibre naturali), Easy Peasy (produce scarpe colorate esclusivamente con tinte vegetali) e Petit Bateau (utilizza solo filati bio) sono diventati famosi in tutto il mondo proprio per l’attenzione dimostrata verso l’ambiente e la salute.
E dopo i dodici mesi? A questo punto è possibile azzardare camicette, pantaloni con la zip e perfino salopette, particolarmente comode quando il bimbo comincia a muovere i suoi primi passi. In questo caso, una grande attenzione richiederà la scelta delle calzature che dovranno essere rigorosamente dotate di suola antiscivolo. Da privilegiare pantaloni e gonne con elastico in vita in modo da evitare bottoni, cinture e bretelle che risultano scomodi e rallentano la vestizione.
Per quanto riguarda le taglie vale sempre la vecchia regola: meglio prendere una taglia in più perché ci sono abiti che un bambino a volte indossa solo per una manciata di settimane. Le cuciture ai polsi e alle caviglie non devono risultare strette. Per i neonati è da evitare la taglia zero.
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